Eurelectric continua a monitorare da vicino gli indicatori chiave dell'aumento dei prezzi dell'energia e continuerà a seguire la loro evoluzione nelle prossime settimane. In particolare, viene offerto un aggiornamento a seguito di alcuni rapporti pubblicati nelle ultime settimane da Eurostat, dalla Commissione europea e dall'ACER, che forniscono spunti e dati utili alla base dell'attuale situazione del mercato interno dell'energia.
L'aumento dei prezzi dell'energia ha avuto inizio dai primi mesi dell'anno corrente, ma ha subito un'accelerazione solo dopo l'estate. Nella prima metà del 2021, le statistiche sui prezzi dell'elettricità e del gas di Eurostat hanno stimato che i prezzi dell'elettricità per le famiglie nell'UE sono aumentati di 0,6 € per 100 kWh, con tasse e imposte che rappresentano il 39% della bolletta (36% per il gas). Le famiglie irlandesi pagano le bollette più care (25,6 € per 100 kWh), mentre le più economiche si trovano in Ungheria (10,0 €). Le ultime relazioni trimestrali su elettricità e gas della DG ENER spiegano in parte questo aumento dei prezzi. I rapporti mostrano che tra aprile e giugno 2021, il PIL dell'UE è aumentato del 13,8% su base annua, riportando la domanda di energia ai livelli pre-pandemia poiché il consumo di elettricità è aumentato dell'11% nel secondo trimestre del 2021 rispetto all'anno precedente e il gas del 19%. Le relazioni mostrano inoltre che i prezzi all'ingrosso sono aumentati del 180% nell'agosto 2021 rispetto all'anno precedente, con alcuni Stati membri che hanno addirittura registrato un aumento del 200%.
Una nota diffusa da ACER lo scorso ottobre sintetizza che il driver principale di questa tendenza è il forte aumento dei prezzi all'ingrosso del gas, 400% più cari ad ottobre rispetto ad aprile 2021. Questo nonostante, secondo l'ultimo ACER-CEER Gas Market Monitoring Report (MMR), il 2020 abbia visto progressi nel funzionamento del mercato interno del gas con miglioramenti della concorrenza e della liquidità. L'aumento dei prezzi del gas è amplificato dalla maggiore dipendenza dalle importazioni di paesi terzi, con le ultime relazioni trimestrali della DG ENER che mostrano un aumento annuo del 7%. Il 42% di questo gas passa attraverso i gasdotti russi, mentre il GNL viene utilizzato quando la produzione europea e le importazioni di gasdotti hanno raggiunto la capacità massima. Tuttavia, dal secondo trimestre del 2021, la maggior parte delle importazioni di GNL è stata reindirizzata verso l'Asia, dove sia la domanda che i prezzi sono elevati.
I rapporti trimestrali mostrano anche che l'Europa ha generato più elettricità da fonti rinnovabili (42%) rispetto ai combustibili fossili (32%) nel secondo trimestre 2021, principalmente grazie a un aumento dell'11% della generazione solare. Inoltre, per quanto riguarda le emissioni di CO2, il settore energetico ha inquinato il 10% in meno rispetto al 2019. Nel frattempo, l'MMR di ACER sottolinea anche che il sistema del gas è ancora fortemente dipendente dai combustibili fossili, con gas a basse emissioni di carbonio che rappresentano solo il 3,8% del consumo di gas dell'UE e del Regno Unito nel 2020 (nonostante i volumi siano raddoppiati negli ultimi 10 anni).