Nel Regno Unito è stata raggiunta la prima settimana “coal-free” dal 1882 (da quanto è stato aperto un impianto alimentato a carbone a Holborn, Londra) e questa è stata ottenuta solo due anni dopo il primo giorno “coal-free” dalla rivoluzione industriale. La settimana “coal-free” è stata quella dalle 13:24 di mercoledì 1° maggio alla stessa ora di mercoledì 8 maggio 2019.
National Grid Electricity System Operator (ESO) ha dichiarato che la rinuncia all’utilizzo del carbone per soddisfare la domanda di energia elettrica nel Regno Unito per periodi prolungati diventerà sempre più la normalità con la crescita della capacità rinnovabile. Il Regno Unito ha dichiarato l’intenzione di completare il phase-out del carbone entro il 2025 (al pari di quanto ribadito dal Governo italiano nella proposta di Piano Energia e Clima).
National Grid ESO ritiene fattibile mettere a punto tutti i sistemi ed i software necessari al 2025 per gestire la produzione di energia elettrica generata da fonti rinnovabili non programmabili (in particolare eolico e solare) ed eliminare l’apporto della capacità a carbone.
Ripartizione della generazione del mix di generazione nella settimana “coal-free” a maggio 2019 nel Regno Unito
Fonte: National Grid ESO
Fonte: National Grid ESO
Nel 1990, la produzione complessiva di energia elettrica era oltre 300.000 GWh, di cui 65.749 GWh da nucleare, secondo dati IEA. La produzione di energia elettrica da carbone è passata da 206.438 GWh nel 1990 a 31.481 GWh nel 2016 (cioè si è ridotto di 6,6 volte). Negli anni Novanta si è vista anche la crescita sostanziale della capacità da gas (alimentata anche dai giacimenti di gas del mare del Nord). A partire dal 2004, si è osservata una riduzione significativa della domanda di energia elettrica ed una crescita della produzione da fonti rinnovabili, con l’eolico al primo posto con 37.367 GWh al 2016.
Evoluzione della produzione di energia elettrica per fonte nel Regno Unito (1990-2016)
Fonte: IEA
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