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Transizione 5.0, come cambierà
Sul fronte Transizione 5.0 ci sono ulteriori novità in arrivo: è stato depositato un emendamento governativo alla Manovra economica, che ha l’obiettivo di semplificare la misura, renderla più accessibile ed attrattiva per le imprese.
Le modifiche principali contenute nell’emendamento sono quattro e avranno effetto retroattivo.
In primo luogo scendono a 2 gli scaglioni di investimento: fino a 10 milioni di euro verrà pertanto riconosciuto un credito di imposta variabile dal 35% al 45% in base alla riduzione dei consumi energetici, mentre fra i 10 e i 50 milioni l’aliquota resta dal 5% al 15%.
Confermata la semplificazione delle procedure di calcolo dei consumi energetici, con una procedura diretta per il riconoscimento dei benefici in caso di sostituzione di beni obsoleti (ovvero quelli interamente ammortizzati da almeno 24 mesi).
Viene inoltre prevista la possibilità di cumulo con altri incentivi nazionali ed europei, compresi quindi la Zes Unica e le Zone logistiche semplificate.
L’emendamento prevede infine un incremento della maggiorazione per i pannelli fotovoltaici realizzati in Europa, per rendere l’acquisto competitivo rispetto ai prodotti concorrenti asiatici.
Al momento salta la proroga dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026 del termine per effettuare gli investimenti e nessuna notizia sul fronte DNSH.
Si attende la pubblicazione della Legge di Bilancio per l’entrata in vigore delle norme.
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