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News / Comunicati Stampa / 04-03-2024

Accumuli, reti e rinnovabili: il Green Tonic della transizione è un cocktail da 300 miliardi

Sono gli investimenti delle imprese per raggiungere il target del Piano elettrico 2030 di Elettricità Futura, un traguardo che permetterà di creare oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro e di risparmiare 25 miliardi in più in bolletta rispetto al target PNIEC

Roma, 4 marzo 2024. Semplificazioni, aste, FER X, infrastrutture di rete, sistemi di accumulo: tanti i temi caldi del confronto tra Istituzioni e Imprese agli eventi Elettricità Futura alla Fiera Key di Rimini.

Elettricità Futura, la principale Associazione del settore elettrico italiano che rappresenta oltre il 70% del mercato, ha elaborato il Piano elettrico 2030 che in coerenza con il REPowerEU ha l’obiettivo 84% di elettricità rinnovabile al 2030, rispetto all’attuale 45%.

Come ha dimostrato lo studio Key – AlthesysIl governo del sistema, la chiave per la transizione” presentato a Rimini, raggiungere questo obiettivo permetterebbe di risparmiare in bolletta 25 miliardi in più rispetto all’obiettivo indicato nell’attuale bozza del Piano Nazionale Integrato Energia Clima (PNIEC).

Un po’ di ambizione in più nel PNIEC si tradurrebbe in notevoli benefici aggiuntivi per il nostro Paese. Acceleriamo la transizione laddove è più facile farlo, il settore elettrico può ridurre gli sforzi di decarbonizzazione di tutti gli altri settoriA condizione di cambiare passo e realizzare 12 GW di impianti all’anno.

Regione che vai, normativa che trovi. Attualmente funziona così per le autorizzazioni dei progetti della transizione. La soluzione proposta da Elettricità Futura è l’introduzione del “Provvedimento Unico Nazionale” per gli impianti che già oggi accedono alla VIA nazionale, individuando nel MASE l’Autorità responsabile dell’intero procedimento autorizzativo. C’è anche la necessità di riordinare il frammentato quadro normativo e ridurre i tempi di rilascio del titolo autorizzativo realizzando un Testo Unico per le autorizzazioni degli impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione dell’energia elettrica.

Un altro game changer è il Decreto aree idonee, la bozza attuale invece di accelerare lo sviluppo dei nuovi impianti renderà, se possibile, ancora più difficile installarli nella maggior parte delle aree del Paese. E mentre attendiamo il Decreto, alcune Regioni annunciano nuove moratorie. Questa partita si potrebbe risolvere in due mosse. La prima è mettere nero su bianco che sono idonee tutte le aree che non avevano vincoli alla data di dicembre 2022, data ultima di attuazione del Decreto aree idonee secondo gli accordi presi dall'Italia con l'Europa (RED II). La seconda è suddividere a livello regionale il target nazionale 2030 +80GW di rinnovabili indicato dal Decreto, in modo che le Regioni aggiornino i loro piani energetici e rilascino conseguentemente le autorizzazioni necessarie” spiega Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura.

È davvero urgente anche pubblicare il Decreto FER X o si bloccheranno gli investimenti e non si realizzeranno i nuovi progetti. Si tratta del provvedimento figlio della direttiva RED II che regola lo sviluppo delle rinnovabili nel periodo 2024 – 2028. Siamo a marzo 2024 e non disponiamo di questo provvedimento determinante per la programmazione delle prossime aste e quindi per dare visibilità a breve e medio termine alle imprese.

Quindi, il FER X deve arrivare certamente il prima possibile, il fattore tempo è  determinante ma non è l’unico. E’ necessario che il funzionamento delle aste si adegui ai cambiamenti che avvengono in termini di Capex, Opex e costo del denaro. È positivo che sia stata accolta la proposta di Elettricità Futura di adeguare le tariffe all’inflazione. Ma quelle nell’attuale bozza del FER X non consentono la sostenibilità economica dei nuovi progetti. Bisognerà porre massima attenzione ad aggiornare le tariffe in modo che tengano davvero conto dell’aumento dei costi degli impianti e diano agli investitori indicazioni di prezzo stabili, come hanno fatto altri PaesiInfatti, l’adeguamento inflattivo della tariffa aggiudicata è stato implementato in Francia, Polonia e Regno Unito per tenere conto dell’inflazione sui costi operativi relativi all’esercizio degli impianti (Opex). In Italia la tariffa per le aste si aggira attorno ai 75 euro/MWh, un valore tra i più bassi d’Europa.

Le rinnovabili restano l’opzione tecnologica più competitiva ma non sono di certo esenti dal forte aumento delle spese per la logistica, del costo delle materie prime, dei tassi di interesse, a cui si aggiungono gli extra costi delle lungaggini burocratiche. È bene anche ricordare che l’Italia si è impegnata a raggiungere gli obiettivi della transizione energetica, condizione per accedere ai fondi europei del PNRR.

Su questi temi alla Fiera Key si sono confrontate le Istituzioni e le imprese elettriche all’evento Elettricità Futura "Transizione energetica: meno costi e più sicurezza per il Paese" moderato da Laura Serafini, Giornalista, Il Sole 24 Ore, che si è aperto con i saluti introduttivi di Agostino Re Rebaudengo, Presidente, Elettricità Futura, e si è concluso con l’intervento di Paolo Arrigoni, Presidente, GSE. Alla Tavola rotonda hanno preso parte Luca Alippi, Amministratore Delegato, EP Produzione Spa, Giuseppe Argirò, Amministratore Delegato, CVA Spa, Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, Regione Emilia-Romagna, Silvia Fregolent, Senatrice della Repubblica, Alessandro Garrone, Vice Presidente Esecutivo, Erg Spa, Francesco Giunti, Energy evolution integrated initiatives & regulatory Activity, Eni Spa; Presidente, EniPower Spa.

La possibilità dell’Italia di realizzare gli obiettivi nazionali di decarbonizzazione dipende fortemente dalla diffusione dei sistemi di accumulo e dallo sviluppo delle infrastrutture di rete. Per arrivare all’84% di rinnovabili nel mix elettrico, servono 143 GW di potenza totale rinnovabile installata in Italia al 2030. A fine 2023, in Italia erano installati 66 GW di potenza rinnovabile.

Per raggiungere i 143 GW, tenendo conto che 8 GW degli attuali 66 GW diventeranno obsoleti, occorre installare, nei prossimi 7 anni, almeno 85 GW di nuova potenza rinnovabile e occorrerà anche realizzare 80 GWh di accumuli di grande taglia entro il 2030. Come per le rinnovabili, è determinante l’avvio delle nuove aste per i sistemi di accumulo, in questo caso previste dal MACSE.

Rinnovabili, accumuli, il Green Tonic della transizione non sarebbe un cocktail completo senza le reti. Le reti elettriche italiane sono un asset strategico della sicurezza del nostro Paese, e gli operatori di rete sono eccellenze industriali nell’innovazione tecnologica a livello mondiale, come lo sono anche le imprese che sviluppano progetti di storage per aumentare la flessibilità delle reti e facilitare l’integrazione efficiente delle rinnovabili nel sistema.

È emerso con chiarezza all’evento “Accumuli e reti, abilitatori della transizione energetica in Italia organizzato alla Fiera Key di Rimini da ANIE Federazione ed Elettricità Futura e moderato da Fausta Chiesa, Giornalista, Corriere della Sera. Il dibattito si è aperto con i saluti introduttivi di Filippo Girardi, Presidente, ANIE Federazione, e di Agostino Re Rebaudengo, Presidente, Elettricità Futura, e si è concluso con gli interventi di Fabio Bulgarelli, Direttore Affari Regolatori, Terna, e di Giovanni Di Scipio, Capo Ufficio Legislativo, MASE.

L’evento si è arricchito della presentazione di keynote di Nicola Lanzetta, Direttore Italia, Enel Spa. La Tavola rotonda ha riunito le Istituzioni rappresentate da Michele Fina, Senatore della Repubblica, e Luca Squeri, Membro della Camera dei Deputati, e le imprese leader del settore elettrico, ospitando gli interventi di Giulio Antonio Carone, Amministratore Delegato, Areti, Ivan Niosi, Amministratore Delegato Renewable Generation, Shell Energy Italia, Raffaello Teani, Consigliere, ANIE Energia, Daniele Rosati, Coordinatore Gruppo Storage Utility Scale, ANIE, Fabrizio Tortora, Head of New Asset Development and Execution, Renantis e Fabio Zanellini, Energy Market & Regulations Manager, Neoen Renewables Italia. 


Rivedi gli eventi:

  • "Transizione energetica: meno costi e più sicurezza per il Paese", clicca qui accedendo con le credenziali di accesso al portale KEY;
  • "Accumuli e Reti: abilitatori della transizione energetica in Italia", clicca qui accedendo con le credenziali di accesso al portale KEY.

Per approfondire: lo studio Key – Althesys Il governo del sistema, la chiave per la transizione 

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