Roma, 27 ottobre 2017 - La sentenza del TAR Lazio del 27 luglio scorso, che ha cancellato alcuni commi del DM 23/06/2016 relativi ai registri per l’incentivazione dei piccoli impianti idroelettrici, inizia a far sentire i suoi rovinosi effetti sulle imprese del comparto idroelettrico. A esecuzione della sentenza, il GSE sta infatti inviando agli operatori interessati lettere con cui avverte che è venuto meno il titolo per il riconoscimento degli incentivi ottenuti tramite la graduatoria a registro, anch’essa cancellata dal TAR con la medesima sentenza. Si tratta, purtroppo, di un atto dovuto che mette in ginocchio ben 126 progetti idroelettrici di piccola taglia, alcuni dei quali già in esercizio e altri in costruzione.
“Sebbene il decreto, a lungo atteso degli operatori, presentasse alcune criticità - commenta Simone Mori, presidente di Elettricità Futura - la nostra Associazione aveva correttamente valutato che un eventuale ricorso avrebbe potuto avere ripercussioni gravi su graduatorie già formate, provocando un danno enorme ad un’ampia platea di soggetti. Un rischio, questo, ampiamente sottostimato da altre associazioni del settore, che in nome di una supposta “purezza” hanno in realtà perso di vista i veri interessi della categoria.”
“Per noi – prosegue Mori – la stabilità delle regole è un valore fondamentale e per questo lavoriamo nell'ottica di suggerire soluzioni regolatorie trasparenti ed equilibrate finalizzate a limitare incertezza e contenziosi. Auspichiamo che in appello il Consiglio di Stato possa ripristinare la graduatoria e permettere finalmente la ripresa degli investimenti nel piccolo idroelettrico, ormai da troppo tempo al palo.”
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