La transizione ecologica ha bisogno del coinvolgimento attivo dei cittadini per diffondersi sui territori, i cittadini hanno bisogno della transizione ecologica per poter vincere la sfida del cambiamento climatico creando benefici per l’ambiente, l’economia e l’occupazione, per le generazioni di oggi e di domani.
L’innovazione che guiderà la transizione energetica non riguarda infatti solo le tecnologie. Servirà un cambiamento culturale in termini di accettazione degli impianti sui territori e nelle scelte di consumo delle persone per centrare il target di riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030.
A sostenerlo è il report della IEA “Net Zero by 2050 A Roadmap for the Global Energy Sector” che traccia gli scenari possibili per raggiungere la neutralità climatica da oggi al 2050. Cambiare le proprie abitudini rinunciando all’auto o optando per un modello elettrico, utilizzare il trasporto pubblico o la bicicletta permetterebbe di ridurre del 4% le emissioni di CO2 a livello globale.
Poter contribuire a questo cambiamento attraverso una corretta informazione, affermando la cultura della transizione energetica e diffondendo una maggiore consapevolezza dei benefici della decarbonizzazione è l’obiettivo della nostra campagna social #GreenDealOra. Promuovere la transizione significa lavorare per una nuova visione a favore dell’ambiente e del progresso e contrastare quei movimenti che si oppongono alla realizzazione degli impianti come il fenomeno NIMBY (Not In My Back Yard) e NIMTO (Not In My Term Of Office).
L’impatto sociale è un elemento centrale di ogni scenario secondo la IEA. La riduzione delle emissioni deve andare infatti di pari passo con la lotta alla povertà energetica garantendo a tutti l’accesso a servizi energetici economici, affidabili, sostenibili e moderni in linea con l’obiettivo 7 degli SDGs delle Nazioni Unite. Quello della povertà energetica è una problematica in aumento nel nostro Paese che nel 2020 ha colpito 2,3 milioni di persone.
Un altro tipo di impatto sociale è legato all’occupazione: agli attuali 40 milioni di lavoratori impiegati nel settore green, secondo la IEA, si aggiungeranno entro il 2030 altri 30 milioni di nuovi posti di lavoro a livello globale legati allo sviluppo delle nuove tecnologie. Di questi 14 milioni proverranno dal settore della generazione e i restanti 16 milioni dall’elettrificazione dei consumi. Affinché la transizione non lasci indietro nessuno, le aziende dovranno investire nella formazione delle nuove competenze per ricollocare i 5 milioni posti di lavoro (un bilancio positivo se si considera che 30 milioni sono i nuovi posti di lavoro) legati al settore fossile che andranno persi.
Diffondi i messaggi della campagna di Elettricità Futura:
#TransizioneEcologica è fatta di persone e per le persone, di oggi e di domani. Vero! Abbiamo già tecnologie rinnovabili competitive per centrare target #emissioni #CO2 al 2030. Ora serve il contributo costruttivo dei cittadini https://bit.ly/3bRwkkh #GreenDealOra