Ad aprire i lavori Francesco Starace, Presidente uscente di Eurelectric che nel corso dell'evento ha consegnato le redini dell'Associazione europea a Magnus Hall, Presidente e AD della società elettrica svedese Vattenfall. "Sono stati due anni complessi e impegnativi - ha dichiarato Starace, AD di Enel - ma sono orgoglioso di aver guidato l'associazione attraverso una profonda trasformazione, in cui l'elettrificazione e la decarbonizzazione sono diventate le parole d'ordine del settore".
Davide Crippa, Sottosegretario allo Sviluppo Economico: "Credo sia necessario che la nuova leadership europea metta in campo le migliori risorse economiche, scientifiche e sociali per avviare un percorso condiviso, risultato dei contributi e delle sensibilità di ciascuno degli Stati membri. Questo percorso non può realizzarsi se non attraverso degli step fondamentali che partono dall'attenzione per assicurare la compatibilità tra gli obiettivi energetici e climatici, e quelli di tutela ambientale e del paesaggio, di qualità dell'aria e dei corpi idrici, di tutela del suolo, e della biodiversità. E' necessario armonizzare i regolamenti sull'interconnessione e favorire il recepimento delle direttive europee per la condivisione dell'energia. Pur in un contesto di crescente integrazione – ha sottolineato Crippa - del mercato europeo del gas e delle regole che disciplinano tale mercato, per esempio vediamo che in Germania e in Francia vigono o sono in corso di adozione regimi tariffari che generano effetti sfavorevoli e penalizzanti per i punti di uscita non domestici, e l'impatto di queste politiche tariffarie è sempre più evidente sul prezzo del gas. Possono questi sistemi regolatori diventare i nuovi meccanismi di alterazione della concorrenza tra i Paesi!
Nel corso della prima giornata è intervenuto anche Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo, che ha sottolineato quanto solo una vera Unione energetica europea possa rendere più forte un continente povero di materie prime come il nostro: "Dobbiamo evitare - ha spiegato - che la dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento energetico mini la competitività dei nostri settori manifatturieri. Dobbiamo lavorare affinché la transizione energetica sia una storia di successo per l'ambiente, le imprese, il lavoro, i giovani e le nostre famiglie europee". Secondo Tajani, "è necessario un connubio tra ambiente e industria per dare le risposte alla sfida dei cambiamenti climatici, della qualità dell'aria e dell'acqua, della gestione dei rifiuti, della disoccupazione giovanile. Serve rafforzare le filiere industriali strategiche quali quella delle energie rinnovabili, e crearne di nuove come una filiera per le batterie: sono necessarie per permettere la transizione energetica e trattenerne i benefici economici ad essa associati".
"Cedere pezzi di sovranità infrastrutturale - ha proseguito - è molto rischioso. E' certamente difficile a volte in alcuni Paesi mantenere l'indipendenza delle infrastrutture, ma soprattutto nel comparto energetico non dobbiamo sottovalutare i rischi di una cessione degli impianti a chi non ha obiettivi comuni ai nostri. Purtroppo in alcuni paesi è già capitato, a causa delle difficoltà di bilancio: però non sottovalutiamo, ripeto, non sottovalutiamo i rischi, perché ne va dell'indipendenza, dell'autonomia e della sovranità dell'intera Unione Europea".
Per maggiori info, visita la pagina dedicata all'evento: https://powersummit2019.eurelectric.org/