Settimane fa Sergio Marchionne, in occasione di una lectio magistralis all’Università di Trento, ha affermato che “le emissioni di un’auto elettrica, quando l’energia è prodotta da combustibili fossili, nella migliore delle ipotesi sono equivalenti a un’auto a benzina”. Secondo l’AD di Fiat Chrysler Automobiles, immaginare un futuro elettrico, senza risolvere prima il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, risulterebbe un’operazione avventata.
A smentire però queste forti affermazioni arriva uno studio pubblicato dall’Università VUB di Bruxelles, commissionata dalla federazione europea delle ong ambientaliste Transport and Environment. Lo studio confronta le due tecnologie (auto elettrica e diesel) prendendo in considerazione l’intero ciclo di vita, dalla produzione di carburante o elettricità alle emissioni che si hanno quando il veicolo è in circolazione, fino alle emissioni dovute alla costruzione e allo smaltimento di tutti i componenti dell’auto.
In un veicolo diesel la maggior parte delle emissione di CO2 deriva dal suo utilizzo che contribuisce al 75% delle emissioni relative al suo ciclo di vita complessiva, mentre per un’auto elettrica, la fase di produzione dell’energia elettrica rappresenta il 68% delle emissioni.
Lo studio afferma che le emissioni di CO2 in tutto il ciclo di vita sono la metà di quelle di un diesel, anche nel Paese europeo con il peggior mix energetico, come la Polonia, dove buona parte dell’elettricità arriva da centrali a carbone: le emissioni di gas serra di un veicolo elettrico risulterebbero infatti inferiori del 25% rispetto a uno diesel.
FONTE: IL FATTO QUOTIDIANO