3 luglio 2023, Bozza aggiornamento PNIEC: posizione di Elettricità Futura, commento di Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura
“L’attuale prima bozza del PNIEC è un passo nella giusta direzione che però non rispecchia l’urgente necessità del nostro Paese di aumentare davvero l'indipendenza e la sicurezza energetica.
L’Italia importa l’80% del proprio fabbisogno, ma essendo ricca di sole, vento, acqua e biomasse, potrebbe diminuire notevolmente la dipendenza energetica dall’estero proprio grazie alle rinnovabili.
La bozza di aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) dimostra sì la volontà del Governo ad alzare le ambizioni rispetto al vecchio PNIEC 2019.
Ma l’emergenza energetica che abbiamo vissuto, l’attuale emergenza climatica, gli scenari di guerra e l’instabilità politica dei Paesi esportatori di fonti fossili, dovrebbero spingere il nostro Paese a puntare, con più coraggio, verso una maggiore autonomia e sostenibilità energetica.
La prima bozza del nuovo PNIEC recepisce integralmente il target di crescita del fotovoltaico indicato dal Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura.
Riteniamo, però, che nel draft del nuovo PNIEC l’obiettivo per il settore eolico sottostimi le potenzialità di crescita, in particolare per l’eolico offshore. Anche per le bioenergie, l’idroelettrico e la geotermia si dovrebbe prevedere un maggiore sviluppo.
Auspichiamo, quindi, che la prossima versione del nuovo PNIEC restituisca una traiettoria di sviluppo delle rinnovabili più coerente con le priorità e le possibilità del nostro Paese.
Stando alle informazioni disponibili, il target di nuova potenza rinnovabile indicato nel draft del nuovo PNIEC, prevede che l’Italia installi circa 8 nuovi GW di rinnovabili all’anno, da qui al 2030.
Il Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico, elaborato da Elettricità Futura, prevede di installare 10 GW di rinnovabili all’anno.
Entrambe le prospettive richiedono comunque una netta accelerazione, un raddoppio dell’attuale passo.
Probabilmente, nel 2023 riusciremo a installare in Italia, soltanto, 5 GW di nuove rinnovabili.
Nel 2022 abbiamo realizzato 3 GW, per la maggior parte impianti di piccola taglia. Mancano gli impianti utility scale che consentirebbero di raggiungere il target producendo energia elettrica a basso costo.
Per accelerare la transizione, tra le molte azioni prioritarie - suggerite da Elettricità Futura e in parte recepite nella bozza del PNIEC - è urgente che le seguenti trovino immediata attuazione:
- Emanare al più presto il Decreto Aree Idonee, definendo idonee all’installazione delle rinnovabili tutte le aree che, a giugno 2022, non risultavano avere vincoli di natura morfologica, normativa o di destinazione d’uso.
- Responsabilizzare le Regioni al raggiungimento del target 80 GW rinnovabili da oggi al 2030, introducendo un sistema di premialità per le Regioni che superano il target.
- Razionalizzare le richieste di connessione alla rete di trasmissione, definendo soluzioni per eliminare le richieste non realizzabili e istituire criteri maggiormente selettivi per le nuove richieste.
- Programmare al più presto le nuove aste per le rinnovabili mature e innovative (DM FER 2), adeguando le tariffe in base ai costi crescenti degli impianti e all’inflazione.
- Definire un sistema equo di rinnovo delle concessioni idroelettriche coerente con quanto fatto da altri Paesi europei, anche per tutelare un settore strategico per l’Italia.
- Mantenere le bioenergie nel mix energetico, definendo al più presto le misure per la remunerazione dei costi per gli impianti a bioliquidi rilevanti e per quelli alimentati a biomasse.
- Effettuare un riordino complessivo delle autorizzazioni per le rinnovabili (sia per impianti nuovi che repowering), creando un Testo unico.
- Avviare le Comunità Energetiche, definendo un sistema equo per evitare aggravi di costo per il sistema e garantisca la professionalità e solidità patrimoniale del Soggetto Referente.
- Completare e chiarire il quadro normativo per permettere lo sviluppo della produzione nazionale di gas rinnovabile, consentendo di arrivare ad un consumo annuo di almeno 8 Mld m3 di biometano nel 2030, rispetto ai 0,25 Mld m3 del 2022.
- Favorire lo sviluppo dell’idrogeno sostenibile, emanando un decreto che preveda incentivi alla produzione per promuoverne il consumo.
- Estendere le Garanzie d’Origine ai gas rinnovabili (Biometano e Idrogeno), consentendo lo sviluppo del mercato.
- Efficientare i mercati dell’energia, avviando al più presto i mercati per l’approvvigionamento a termine della capacità di accumulo e dei prodotti di time-shift”.