La ricerca dell’efficienza è alla base dell’evoluzione e del progresso. Efficienza energetica non significa consumare meno, ma consumare meglio; la scarsità di materie prime sul territorio nazionale rappresenta quindi non un limite, bensì un’opportunità per adattarsi alle nuove esigenze. Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha evidenziato l’importanza di una collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti: “Non è più efficienza, ma efficienza produttiva. Avremo vinto quando non ci sarà più un ministero dell’ambiente, ma un ministero dell’agricoltura sostenibile o dello sviluppo sostenibile”.
Secondo Roberto Moneta, Responsabile Unità Tecnica Efficienza Energetica ENEA, gli interventi maggiori riguardano gli edifici. Si stima che sia possibile mettere in atto misure di efficienza energetica che abbiano tempi di ritorno degli investimenti pari o inferiori a 15 anni quasi nel 60% del parco residenziale. Allo stesso tempo, Massimo Beccarello, Vice Direttore Energia e Ambiente Confindustria, evidenzia come le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica non siano correlate all’entità dei risparmi energetici conseguiti. Per quanto riguarda i risparmi energetici derivanti da interventi sugli edifici, la coibentazione dell’involucro opaco è l’intervento che genera i maggiori risparmi energetici, superiori al 50% dei consumi ex-ante dei condomini e al 70% negli edifici monofamiliari. La seconda misura più efficace è il rinnovamento dell’impianto termico con una riduzione del 25%, mentre è compresa tra il 15% e il 20% negli edifici monofamiliari.
Laura Bruno, Coordinatrice Efficienza Energetica Kyoto Club, invita a investire nell’efficienza energetica degli edifici del terziario e del retail e non solo quelli residenziali. Ermete Realacci, Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici Camera dei Deputati, insiste sull’utilizzo di una logica induttiva, piuttosto che deduttiva: “Quali sono le imprese che sono andate meglio? Quelle che hanno fatto innovazione ambientale e l’efficienza energetica risiede nei cromosomi del nostro Paese. In questo senso l’edilizia e i trasporti sono i due settori su cui investire”.
La mobilità sostenibile è auspicabile grazie all’implementazione di modelli che prevedano uno sviluppo accelerato del ricambio del parco auto con veicoli a minor impatto ambientale, unitamente a sistemi avanzati di gestione delle congestioni o sistemi di car-sharing, car-pooling o ride-hailing.
Competitività e sostenibilità sono quindi gli strumenti adatti per stimolare la vocazione industriale del nostro Paese. Conclude Giuseppe Pasini, Presidente Gruppo Tecnico Energia Confindustria, “L’energia è la spina dorsale del settore manifatturiero del nostro Paese, del made in Italy. Fare efficienza energetica significa fare business. È necessaria maggiore consapevolezza, regole certe e sicurezza per far sì che la sostenibilità ambientale e l’economia collaborino”.