Condividiamo il commento di Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, inserito nell'articolo di Andrea Ballocchi e pubblicato su Infobuild Energia, sue due importanti provvedimenti, il DL Sicurezza Energetica e la Legge di Bilancio.
«Diamo complessivamente un giudizio positivo del Decreto Sicurezza Energetica (o DL Energia) – ha affermato Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura –. L’Art. 1 del Decreto è dedicato alla promozione dell’autoproduzione da rinnovabili per le imprese energivore a rischio delocalizzazione, e prevede un ordine di priorità per la realizzazione di impianti fotovoltaici e eolici a favore delle imprese energivore, nei casi di istanze concorrenti per la concessione di superfici, fino al 31 dicembre 2030».
La misura – ha ricordato – si applica ad impianti con potenza minima di 1 MW anche realizzati da soggetti terzi che stipulino con l’impresa contratti di approvvigionamento a termine. Nelle more della realizzazione dell’impianto le imprese energivore hanno facoltà di richiedere al GSE l’anticipazione, per un periodo di 36 mesi, di una quota parte delle quantità di energia elettrica rinnovabile, e delle relative garanzie di origine.
«È una misura positiva che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la maggior competitività economica, oltre che ambientale, delle energie rinnovabili. Riteniamo sia positivo, inoltre, che il testo finale del Decreto preveda che gli impianti possano essere realizzati da soggetti terzi perché apre opportunità di crescita anche per le imprese energetiche e per lo sviluppo dei PPA».
Tra le misure contenute nel Decreto Sicurezza Energetica, c’è l’istituzione di un fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale le cui risorse dovrebbero incentivare le regioni e le province ad ospitare gli impianti rinnovabili. La misura prevede che i produttori di energia rinnovabile con impianti di potenza superiore a 20 kW saranno tenuti a versare un contributo di 10 €/kW per tre anni a partire dal 1° gennaio 2024.
Elettricità Futura sta interloquendo con il MASE e il GSE per comprendere come sarà gestito il fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale e se queste risorse versate dalle imprese possano effettivamente trasformarsi in un incentivo per le Regioni e le Provincie ad ospitare i nuovi progetti rinnovabili.
«Certamente questa misura rappresenta un ulteriore aggravio economico per le imprese, già messe in difficoltà da una serie di fattori: sono aumentate le spese per la logistica, è salito il costo delle materie prime, il costo del denaro è triplicato. A peggiorare la situazione continuano le lungaggini autorizzative. A fronte di questo quadro, lo scotto di un ulteriore contributo pagato dalle imprese dovrebbe essere legato, come la ratio della previsione sembrerebbe suggerire, a un efficientamento dei procedimenti autorizzativi a partire dal rispetto da parte delle Regioni delle tempistiche fissate per la conclusione dei medesimi, unica garanzia questa per poter costruire gli impianti che servono al Paese per aumentare la sicurezza e l’indipendenza nazionale», ha sottolineato Re Rebaudengo.
L’Art. 5 istituisce un meccanismo per la contrattualizzazione di capacità produttiva alimentata da bioliquidi sostenibili, con riferimento agli impianti già in esercizio. Fino a fine 2024 è prevista l’applicazione dei Prezzi Minimi Garantiti agli impianti coinvolti nel meccanismo.
Secondo Elettricità Futura, la misura è positiva, ma la previsione dei prezzi minimi – che ancora nemmeno sono stati adottati – fino al 2024 è riduttiva, peraltro la bozza precedente del DL prevedeva la scadenza al 2026. Inoltre, non favorisce configurazioni in cui l’impianto a bioliquidi è al servizio di realtà industriali.
La stessa Associazione, infine, giudica positive anche le semplificazioni autorizzative previste dall’Articolo 6 per consentire l’installazione di sistemi di raffreddamento ad aria quando le centrali di produzione di energia elettrica con potenza >300 MW si trovano a non poter essere raffreddate dall’acqua a causa della siccità. “Tuttavia, le semplificazioni autorizzative dovrebbero essere estese anche ad altre soluzioni tecniche”.
All’Art. 14, il Decreto fissa al 10 gennaio 2024 le aste per il passaggio dei clienti domestici non vulnerabili dal Servizio di Maggior Tutela a quello a Tutele Graduali, dando mandato ad ARERA di fissarne la data di avvio. Per i clienti vulnerabili invece è prevista la realizzazione di un servizio ad hoc, il “Servizio di vulnerabilità”, le cui condizioni saranno regolate da ARERA.
«Preoccupa la misura del DDl Bilancio 2024 che prevede la tassazione dei proventi derivanti dalla cessione del diritto di superficie dei terreni agricoli destinati ad ospitare impianti rinnovabili perché provocherà un aumento del prezzo dell’energia elettrica», ha concluso il presidente di Elettricità Futura.
L'articolo su Infobuild Energia