L’Italia conquista il quarto posto tra i paesi europei, per grado di preparazione digitale delle imprese energetiche ma si pone tra gli ultimi per uso di Internet da parte dei cittadini. Lo studio di I-com “Energia digitale. Infrastrutture, tecnologie abilitanti e ruolo del consumatore”, realizzato grazie al sostegno di Acquirente Unico, Enel, E.ON e Terna, parte da un’analisi degli investimenti in energia digitale, destinati ad aumentare in tutta Europa, per poi focalizzarsi sull’uso delle nuove tecnologie da parte di aziende e consumatori.
Finlandia, Svezia e Slovenia ai primi posti, mentre l’Italia è il primo tra i grandi Stati Membri della UE, precedendo la Spagna (settimo posto), la Germania (ottavo posto) e la Francia (nono posto). Come afferma lo studio, l’energia è l’unico settore nel quale le imprese italiane analizzano big data più della media europea (19% contro il 16% laddove la media di tutte le aziende a livello italiano si ferma al 9% contro una media UE del 10).
Se da un lato l’Italia si dimostra virtuosa per l’alto grado di competenze tecnologiche in ambito aziendale nel settore energetico, dall’altro il Paese è ancora indietro rispetto al resto d’Europa per lo scarso livello informatico dei propri cittadini. Lo studio mette in luce, poi, una delle principali preoccupazioni alla base dello sviluppo della digitalizzazione del settore energetico, ovvero quella relativa alla sicurezza informatica. Secondo i dati, solo il 40% delle utility europee ha definito una strategia aziendale per la cybersecurity, a fronte di una media per tutti i settori del 32%. In Italia questa percentuale arriva al 47%, sopra Germania (44%), Spagna (43%), Francia (41%) e Regno Unito (39%).
“Sarebbe utile creare un gruppo di lavoro specifico nell’ambito dell’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa) dedicato esclusivamente all’energia digitale - dice Stefano da Empoli, presidente di I-Com -. Questo, infatti, potrebbe portare a lungo termine enormi vantaggi alle imprese UE rendendole più competitive sul mercato”.