"Restore Our Earth" (Ripariamo la nostra Terra) è il tema della Giornata della Terra di quest'anno. Una chiara indicazione a mobilitare i Paesi per intraprendere azioni concrete per ridurre le emissioni di CO2.
Secondo Copernicus (l'Osservatorio dell'Agenzia Spaziale Europea e della Commissione europea che monitora il nostro pianeta e il suo ambiente) già a partire da gennaio 2034, la temperatura media del nostro pianeta, rischia di superare la soglia di 1,5 °C, vanificando l'impegno preso dai 196 Paesi con l'Accordo di Parigi.
Inoltre come ricorda il Global Energy Review 2021 della IEA, la ripresa del COVID-19 provocherà nel 2021 il secondo maggiore aumento delle emissioni di CO2 nella storia.
Serve intervenire subito! E l'Europa dovrà dare il buon esempio!
Una buona notizia è arrivata infatti ieri da Bruxelles. Dopo 14 ore di negoziato è stato raggiunto il compromesso tra il Parlamento e il Consiglio europeo sul taglio del 55% delle emissioni di CO2 al 2030. "Un accordo storico" riferisce Frans Timmermans, Vice Presidente della Commissione europea e padre del Green Deal. Il prossimo appuntamento sarà a giugno con il pacchetto di leggi che illustrerà l'impegno di ogni settore per raggiungere il target.
Anche l'Italia potrà trarre importanti benefici dalla decarbonizzazione come spieghiamo nella nostra campagna #GreenDealOra. Per accelerare la transizione ecologica nel nostro Paese è fondamentale che...
- Il Governo aggiorni il PNIEC 2019 in linea con il target europeo -55% di emissioni di CO2 prevedendo l’allocazione della nuova potenza di generazione rinnovabile nelle diverse Regioni (burden sharing e aree idonee).
- Il Ministero della Transizione Ecologica renda noti, il prima possibile, i meccanismi, anche di medio periodo, per il sostegno allo sviluppo delle rinnovabili (aste, PPA) e definisca nuove (più semplici) regole per le valutazioni di impatto ambientale prevedendo un diverso dettaglio commisurato all’entità degli interventi. Anche le attuali regole di mercato (Market Design) dovranno essere aggiornate per gestire la crescente penetrazione delle fonti rinnovabili che, al 2030, dovrebbe soddisfare il 70% della domanda elettrica italiana, rispetto all’attuale 38%.
- Il Ministero della Cultura adotti criteri d’impatto paesaggistico coerenti anche con i target di nuova potenza rinnovabile che dev’essere realizzata entro il 2030 (65 GW).
- La Pubblica Amministrazione formi in numero e professionalità le risorse che saranno chiamate a esaminare, nei tempi richiesti, con professionalità le nuove istanze autorizzative.
- Più in generale l’iter per autorizzare nuovi impianti o rinnovare gli esistenti non dovrebbe essere superiore ai 2 anni (RED II), grazie anche ai prossimi indispensabili provvedimenti di digitalizzazione, dematerializzazione e semplificazione.
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