La flotta eolica italiana sta progressivamente invecchiando: la vita media di un parco italiano è di 8 anni. Considerando che il ciclo di vita di sopravvivenza stimato è compreso tra i 20 e i 25 anni, molti impianti cominceranno ad essere dismessi nel 2030. Elemens stima la dismissione di 3400 MW di capacità entro il 2030. “In assenza di un intervento”, afferma Tommaso Barbetti di Elemens “a un livello inerziale si potrebbe scendere a circa 7 GW. In dodici anni, quindi, l’eolico, anziché crescere, scenderebbe a meno della metà del potenziale stimato e di quello che dovrebbe essere il target inserito nella SEN”. Per far fronte a questa situazione, spiega Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura “Facilitare interventi di generale rinnovamento degli impianti eolici attraverso semplificazioni di carattere ambientale ed autorizzativo è fondamentale per permettere agli operatori di poter fattivamente intervenire sui propri impianti e per non pregiudicare il patrimonio rinnovabile ad oggi esistente”. Elettricità Futura è impegnata in primo piano sia a livello nazionale che regionale, come con la Regione Puglia, affinché le disposizioni normative inerenti il nuovo Decreto VIA si traducano in provvedimenti di reale stimolo per il settore.
Una semplificazione autorizzativa è necessaria anche per Simone Togni, Presidente dell’ANEV: “Oggi ci troviamo di fronte a situazioni assurde che vedono per tali fonti spesso procedure più lunghe e complicate di quelle per le fonti fossili. In particolare la sostituzione di impianti obsoleti con aerogeneratori innovativi è centrale per mantenere gli attuali livelli di produzione elettrica ed incrementarla di quanto le nuove tecnologie consentono”. Marcello Cecchetti, Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente, ha annunciato l’arrivo in tempi brevissimi di decreti ministeriali attuativi che dovranno prevedere, anche specificamente per gli impianti eolici, delle liste di controllo per attivare il prescreening che servirà a verificare preventivamente, in soli 30 giorni, la corretta procedura da attivare per le modifiche, le estensioni o gli adeguamenti tecnici finalizzati a migliorare il rendimento e le prestazioni ambientali degli impianti esistenti.
In questo modo l’imprenditore può avere uno sportello credibile e autentico dall’amministratore competente, per applicare le proprie strategie imprenditoriali. “Si tratta di un nuovo modo di gestire la cosa pubblica”, conclude Cecchetti, “in cui l’amministrazione si impegna a dare una sua valutazione che verrà portata nel procedimento autorizzatorio”.
Stefano Conti, Affari Istituzionali e Autorizzazioni di Terna, annuncia un nuovo periodo di incentivazione: “Il trend innesca una necessità di investimenti che si andrà a realizzare nei prossimi anni ed è interesse di Terna che questi investimenti vengano fatti e quell’energia possa essere evacuata e messa in rete”. Secondo Conti è necessario un percorso di verifica preventiva con il Tso.