Secondo DNV, stiamo vivendo infatti una fase cruciale in quanto nei prossimi decenni avremo bisogno di meno energia per soddisfare la domanda complessiva: è ormai in atto un evidente disaccoppiamento tra approvvigionamento energetico di CO2, prodotto interno lordo mondiale e andamento della popolazione.
La crescita mondiale di energia è andata storicamente di pari passo con la crescita economica e della popolazione, ma nei prossimi decenni assisteremo a un cambio di tendenza poiché non solo l’energia non sarà più legata al carbone, ma la fornitura di energia globale raggiungerà un picco dopo il quale lentamente decrescerà contestualmente alla diminuzione della popolazione e alla crescita economica. Il trend è legato all’accelerazione dell’efficientamento energetico su scala globale, guidato da fenomeni come la maggiore quota di energia elettrica nel mix energetico e alla minore presenza di sprechi dovuti alla crescita dell’efficienza delle fonti rinnovabili.
Il report considera nel 2050 una popolazione globale di 9.2 miliardi di persone, circa il 6% in meno di quella prevista dalle Nazioni Unite per quell’anno. È stata stimata una domanda di energia al 2050 di 430 EJ, di poco maggiore di quella del 2015 di 400 EJ. L’aumento della domanda si verificherà prima del 2030 e il conseguente rallentamento della crescita nei decenni successivi (2030-2050) è correlato alla decelerazione della crescita della popolazione, alla crescita della produttività, all’efficientamento energetico e all’elettrificazione dei consumi finali.
Oggi la domanda di energia è assorbita per il 27% dal settore dei trasporti, per il 30% dal settore dell’edilizia e per il 31% da quello manifatturiero. Se di primo acchito i valori relativi alla domanda di energia finale al 2050 sembrano mantenersi omogenei tra i diversi comparti, occorre considerare che la crescita dei veicoli elettrici segue una curva ad “esse”, con una transizione veloce. Secondo lo studio, il punto focale è proprio il veicolo elettrico, che rappresenterà metà delle nuove immatricolazioni a partire dal 2025 in Europa, dal 2030 nel Nord America, Cina, India e dal 2035 nel resto del mondo. Il settore dell’edilizia e dell’industria appare invece stabile al 30%. Una quota del 12% sarà invece divisa tra agricoltura e gli altri settori industriali. Nel 2015 l’elettricità rappresentava il 18% di tutta la domanda finale di energia mondiale, a partire dal 2050 questa quota raggiungerà il 40% (da 73 EJ/anno raggiungerà i 170 EJ/anno).
L’intensità energetica a livello mondiale diminuirà in media dell’1,4% per anno nei prossimi 20 anni. Cifra che quasi raddoppierà, raggiungendo la media del 2,5% nel 2050. L’elettrificazione dei consumi finali è il motivo principale di questa accelerazione, poiché il ricorso all’elettricità permette maggiore efficienza e minore dispersione di calore rispetto all’uso delle fonti convenzionali. Un effetto, questo, accentuato dalla produzione di energia da fonti rinnovabili.