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News / News / 05-10-2023

IEA, BCE e BEI chiedono ai Governi europei di accelerare la transizione energetica

La richiesta congiunta alla Conferenza di alto livello sulla transizione energetica

A Parigi, il 29 settembre 2023, si è svolta la Conferenza di alto livello sulla transizione energetica organizzata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI). IEA, BCE e BEI hanno mandato una richiesta netta e unanime ai Governi europei: accelerate la transizione energetica, avviate azioni coraggiose e al più presto, affinché l’Europa rimanga una potenza industriale competitiva a livello globale. Procrastinare farà aumentare i costi.

Condividiamo di seguito l'articolo pubblicato su Greenreport.it

La parola d’ordine è stata una soltanto: accelerare, seguendo la roadmap tracciata questa settimana proprio dalla Iea. Accelerare gli investimenti nella transizione energetica è infatti l’unica strada che aiuterà l’Europa a limitare la dipendenza dai combustibili fossili e dai relativi mercati, spesso volatili.

«La rapida risposta dell’Europa alla crisi energetica globale ha permesso di allontanarsi dal suo principale fornitore di energia, la Russia, in modo più agevole di quanto molti avrebbero potuto immaginare – afferma il direttore esecutivo della Iea, Fatih Birol – Ma ora la regione deve imparare a crescere e prosperare in questa nuova realtà. Lo scorso inverno ho sottolineato che l’Europa aveva bisogno di un nuovo piano industriale per tenere il passo con le altre economie avanzate. Nonostante l’ampio mercato interno, la forza lavoro qualificata e la ricerca e sviluppo leader a livello mondiale, dobbiamo ancora vedere come l’Europa metterà in pratica le sue ambizioni. I politici devono intraprendere azioni coraggiose, e al più presto, affinché la regione rimanga una potenza industriale globale».

La tranzione ecologica verso le emissioni nette zero non è dunque “solo” una priorità ambientale, ma anche la necessaria premessa per manterere elevato il livello socioeconomico europeo nel XXI secolo.

«Per troppo tempo abbiamo vissuto nell’illusione che i combustibili fossili fossero una fonte di energia affidabile ed economica – argomenta il presidente delle Bei, Werner Hoyer – Solo quando gli eserciti di Putin hanno invaso l’Ucraina ci siamo resi conto che non sono né economici né affidabili. Avremmo dovuto saperlo meglio e avremmo dovuto muoverci più velocemente, ma non si tratta solo della Russia. Fino a quando non completeremo la transizione energetica, l’Europa rimarrà ostaggio dei capricci delle potenze straniere, che controllano la fornitura di combustibili fossili: ogni volta che decidono di ridurre la produzione, i prezzi in tutta l’economia aumentano».

La soluzione passa dal rimuovere i vincoli che frenano la diffusione, sul territorio europeo, degli impianti necessari a catturare le fonti di energia rinnovabile che la natura mette gratuitamente a disposizione: «Troppi progetti essenziali per la transizione sono oggi bloccati nella burocrazia. Il nostro quadro normativo è spesso troppo complesso. Semplicemente non abbiamo tempo per questo», sottolinea Hoyer.

Continua a leggere l'articolo di Luca Aterini pubblicato su Greenreport.it

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