Condividiamo l'intervista di Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, rilasciata a Sara Perinetto e pubblicata su Materia Rinnovabile | Renewable Matter.
“La normativa nazionale attualmente in vigore consente di ammodernare e potenziare gli impianti rinnovabili già installati senza ulteriori autorizzazioni anche in presenza di vincoli paesaggistici, proprio perché si tratta di impianti esistenti e che quindi avevano già ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni. Mentre la bozza di decreto prevede che anche per questi progetti si debba chiedere una nuova autorizzazione, introducendo inutili costi e lungaggini burocratiche”.
Raggiunto dopo l'approvazione del provvedimento, il presidente di Elettricità Futura Agostino Re Rebaudengo ha spiegato a Materia Rinnovabile come "prima di questo Decreto non serviva alcuna autorizzazione per fare gli interventi di ammodernamento e potenziamento degli impianti rinnovabili già esistenti anche in presenza di vincoli paesaggistici, proprio perché essendo già installati avevano ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. Si tratta di progetti che, grazie all’innovazione tecnologica, permettono di produrre più elettricità rinnovabile senza occupare nuovo suolo. Dopo questo Decreto, anche per questi progetti si dovrà chiedere l’autorizzazione, e cioè il parere delle Soprintendenze, che sono già sovraccariche di compiti e non particolarmente propense agli impianti rinnovabili, e lo si dovrà fare in moltissimi casi dati i numerosi vincoli presenti nel territorio italiano".
Una barriera che Re Rebaudengo si augura venga eliminata durante l’iter di approvazione parlamentare, che spera possa migliorare il Decreto. Contrariamente a quanto suggerito in conferenza stampa dal ministro Pichetto Fratin, per Re Rebaudengo "non si tratta di dover trovare mediazioni tra diverse posizioni, ma di rendere coerente il provvedimento rispetto al suo obiettivo: semplificare e accelerare la burocrazia delle rinnovabili", anche in vista del "raggiungimento della neutralità climatica, un principio europeo che gli stati membri sono obbligati ad attuare". E infatti un altro rischio paventato dal presidente di Elettricità Futura è che l'Italia, discostandosi dagli impegni presi anche col PNRR, perda credibilità e, peggio, sia soggetta a procedure d'infrazione da parte dell'Europa.
Secondo Re Rebaudengo, questo Decreto sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili è solo l'ultimo di una serie di provvedimenti del governo, come il "DL Agricoltura e il DM Aree Idonee" che "sbarrano del tutto la strada alla crescita delle rinnovabili, e, con essa, al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del paese. È bene ricordare − conclude il presidente di Elettricità Futura − che l’Italia è il paese europeo che utilizza più fossili per produrre energia elettrica, ed è quindi il più esposto alla volatilità di prezzo e ai fragili equilibri geopolitici internazionali, fattori che penalizzano i costi della bolletta energetica, la competitività delle imprese e la sicurezza del paese”.
L'articolo pubblicato su Materia Rinnovabile, 7 agosto 2024