Entro il 2050 la rete elettrica sarà alimentata quasi per la metà da fotovoltaico ed eolico, due fonti rinnovabili che insieme allo storage registreranno un forte calo dei costi. È quanto riportato dal report “New Energy Outlook 2019 (NEO)” realizzato da BloombergNEF e presentato lo scorso giugno a Roma. Lo studio annuncia inoltre che l’incremento di queste tecnologie - almeno fino al 2030 - non sarà sufficiente a limitare l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C.
NEO ha mostrato che in due terzi del pianeta il solare e l’eolico rappresenteranno al 2050 l’opzione più competitiva per produrre nuova capacità di generazione elettrica. La domanda di elettricità aumenterà del 62 percento al 2050 e di conseguenza la capacità di generazione globale triplicherà tra il 2018 e il 2050. Affinché si realizzino queste previsioni, saranno necessari 13.300 miliardi di dollari di nuovi investimenti: rispettivamente 5.300 miliardi di dollari per l’eolico e 4.200 milardi di dollari per il solare. Inoltre, per la gestione dei nuovi impianti di generazione, 840 miliardi di dollari dovranno essere destinati ai sistemi di storage e 11.400 miliardi di dollari alle infrastrutture di rete.
L’Europa decarbonizzerà la sua rete più velocemente degli altri continenti, con il 92 percento della sua elettricità generata da FER nel 2050. Per quanto riguarda il mix energetico al 2050 per BNEF il petrolio sarà praticamente eliminato, mentre la quota del carbone sarà del 12 percento e quella di solare ed eolico del 48 percento. La restante parte sarà coperta da idrogeno, gas naturale e nucleare. Matthias Kimmel di NEO sottolinea l’importante riduzione dei costi dei pannelli fotovoltaici, delle turbine eoliche e delle batterie al litio rispettivamente del 28 percento, del 14 percento e del 18 percento al 2050.
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