Partecipa alla campagna social di Elettricità Futura per diffondere la cultura della transizione energetica.
Gli aggiornamenti della campagnaLa transizione energetica: dalle parole ai fatti!sono disponibiliqui
L’impegno delle imprese del settore elettrico e di Elettricità Futura per il Green Deal si rafforza con la campagna “La transizione energetica: dalle parole ai fatti!”.
La campagna di sensibilizzazione ha l’obiettivo di:
Superare le opposizioni ideologiche alla diffusione degli impianti necessari alla transizione, smentendo i miti più comuni che alimentano l’opposizione dell’opinione pubblica allo sviluppo impiantistico e che creano un’errata percezione degli impatti della decarbonizzazione per l’economia e il sistema energetico.
Accrescere la cultura della transizione energetica favorendo la creazione di opinioni libere da preconcetti ideologici e basate su fatti e numeri.
Tenere alta l’attenzione dei media riguardo alla necessità di impiegare le risorse del Recovery Fund per la transizione energetica.
Partecipa alla campagna social di Elettricità Futura per diffondere la cultura della transizione energetica.
Realizziamo insieme #GreenDealOra!
IL CONTRIBUTO DELL'IDROELETTRICO ALLA TRANSIZIONE ENERGETICA E I BENEFICI GENERATI PER L'AMBIENTE, L'ECONOMIA E I TERRITORI
Il contributo dell'idroelettrico, che ad oggi copre oltre il 40% della produzione di energia da fonti rinnovabili, non può e non deve essere dato per scontato. È quindi importante superare le attuali barriere normative, così da poter mobilitare investimenti sul territorio, stimati in circa 7-10 miliardi di euro ed una maggiore produzione, stimata intorno a 10 TWh al 2030. Guarda il video in cui Massimiliano Bianco, Vice Presidente di Elettricità Futura e Amministratore Delegato di IREN, illustra i benefici dell'idroelettrico e il rapporto con il territorio.
#Idroelettrico crea valore per comunità locali. Vero! E’ una filiera 100% italiana che si sposa con la natura, aggiunge ricchezza al territorio, tutela da siccità e occupa 15.000 persone. Lo spiega nel video Massimiliano Bianco AD @gruppoiren https://bit.ly/386YxT6 #GreenDealOra
IL CONTRIBUTO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE ALLA DECARBONIZZAZIONE
L’economia circolare rappresenta una visione generale e un approccio di ripensamento dell’intero modello economico che si contrappone a quello ‘lineare’, definito dal paradigma del ‘take-make-dispose’.
La rappresentazione classica dei cinque pilastri dell’economia circolare prevede:
Input sostenibiliInput da rinnovabili, riuso, riciclo; Estensione della vita utile attraverso progettazione modulare, manutenzione predittiva ecc.; SharingUtilizzo condiviso; Prodotto come servizio fornire al cliente di un servizio invece che un prodotto; Valorizzazione del fine vita recuperare il valore mediante upcycling, riuso e riciclo.
L'impatto ambientale dell'economia circolare è centrale soprattutto se pensiamo agli obiettivi di lungo termine delineati a Bruxelles. Secondo la Ellen MacArthur Foundation infatti il 45% della riduzione di emissioni di CO2 per il raggiungimento dell'obiettivo europeo di neutralità climatica al 2050 sarà legato alla circolarità dei materiali con un importante contributo del settore energetico.
#Economiacircolare fa girare decarbonizzazione e economia. Vero! Da #circolarità materiali verrà 45% riduzione #CO2 che serve a raggiungere #carbonneutrality al 2050. Sosteniamo #circulareconomy, in IT vale 30mld e da lavoro a 200.000 persone https://bit.ly/386YxT6 #GreenDealOra
FOTOVOLTAICO E AGRICOLTURA PER IL GREEN DEAL
Come spiegato dal Presidente Agostino Re Rebaudengo, per il raggiungimento del Green Deal sarà fondamentale lo sviluppo del fotovoltaico a terra e quindi la valorizzazione dei terreni agricoli. L’implementazione dei 35 GW a terra - secondo le stime di Elettricità Futura - richiederà l’utilizzo di terreni agricoli per solo 50.000 ettari che rappresentano lo 0,3% della superficie agricola italiana (16,5 milioni di ettari).
In questa direzione si inscrive il recente protocollo firmato da Elettricità Futura e Confagricoltura, le due associazioni lavoreranno insieme per concretizzare le sinergie tra la diffusione del solare e il rilancio sostenibile del settore agricolo.
LA SECONDA VITA DEL SOLARE
Quello elettrico è di fatto uno dei settori più legati all’economia circolare, dall’efficienza energetica allo smaltimento dei rifiuti. Con le tecnologie attuali si arriva tecnicamente a poter riciclare il 90% dei materiali dei pannelli fotovoltaici. La prospettiva tecnologica ci suggerisce un incremento di questa percentuale, grazie anche all'utilizzo di materiali innovativi, e di conseguenza anche dei benefici legati.
Secondo uno studio di Irena, se al 2050 riutilizzassimo in un’ottica di economia circolare i 78 milioni di tonnellate di quantitativo di materiale degli impianti fotovoltaici a fine vita, avremmo come benefici 15 miliardi di dollari in termini di ricchezza in nuove aziende e posti di lavoro locali e qualificati che si occupino di recupero dei materiali, la possibilità di ottenere 2 miliardi di nuovi pannelli e che a loro volta potrebbero creare 630 gigawatt di nuova capacità elettrica.
Puntare sull'economia circolare vuol dire dare una seconda vita ai pannelli fotovoltaici, facilitando il riutilizzo di componentistiche ancora funzionanti favorendo lo sviluppo di un mercato secondario.
Splende il sole sull’#economiacircolare. Vero! Già oggi è possibile riciclare il 90% dei materiali dei pannelli fotovoltaici. La normativa valorizzi la circolarità del #solare https://bit.ly/386YxT6 #GreenDealOra
MIGLIORIAMO L'EFFICIENZA DEL PARCO EOLICO: UNA PRIORITA' FERMA AL PALO
Per raggiungere il target del Green Deal 2030 è necessario realizzare in Italia almeno 65 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili entro il 2030. In questo contesto ambizioso, acquistano significato le iniziative finalizzate a dare nuovo impulso agli investimenti per l’ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili. L’Italia dovrà mettere in campo azioni e politiche per favorire gli investimenti nelle rinnovabili, definendo regole chiare e armonizzate per realizzare impianti che producano più energia verde e a prezzi competitivi.
Lo stesso PNIEC riconosce, all’interno della strategia per lo sviluppo delle energie rinnovabili, misure finalizzate a sostenere la salvaguardia e il potenziamento del parco di impianti esistenti. Il repowering è infatti il rinnovamento delle centrali elettriche che producono energia rinnovabile, compresa la sostituzione integrale o parziale di impianti o apparecchiature e sistemi operativi al fine di sostituire capacità o di aumentare l’efficienza o la capacità dell’mpianto.
E’ necessario migliorare l’efficienza dei parchi eolici grazie al repowering lavorando sulla semplificazione normativa. La durata delle procedure autorizzative per l’eolico (quindi anche per il repowering) è nel nostro Paese pari a 5 anni, di gran lunga superiore a quella stabilita dalla Direttiva RED II di un anno, massimo due per casi eccezionali. Infatti, durante iter tanto lunghi, cambiano le tecnologie di riferimento, le condizioni al contorno (incluso lo sviluppo della rete e il contesto normativo regolatorio) e i progetti da autorizzare rischiano di arrivare al permitting già vecchi!
Buon #vento per #RecoveryFund, miglioriamo l'efficienza dei parchi eolici! Da #eolico un contributo di 37mld/a al PIL UE e lavoro per 300.000 persone. Occorrono 5 anni in Italia per il #repowering, #REDII ne prevede max 2. Meno #burocrazia, #GreenDealOra! https://bit.ly/386YxT6
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L'auspicio che l'Europa possa raggiungere al 2050 la neutralità climatica come definito dal Green Deal con una qualità dell'aria migliore, si accompagna a quello di generare impatti economici positivi.
I 55 progetti di tecnologie sostenibili analizzate da Capgemini Invent nell'ambito del rapporto “55 Tech Quests to Accelerate Europe's Recovery and Pave the Way to Climate Neutrality” sono in grado di generare investimenti per 790 miliardi di euro l'anno e di ridurre fino a 871 milioni di tonnalle di emissioni di CO2.
Destinare #RecoveryFund a progetti che riducono la #CO2 è un ottimo affare? Vero! Ogni € investito in tecnologie per la transizione verso la #decarbonizzazione crea fino a 9 € di valore aggiunto e migliora l’#ambiente https://bit.ly/2Hq79JV #GreenDealOra @GiuseppeConteIT
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Il Green Deal è un’opportunità di sviluppo economico e sociale per il Paese. Nel nostro settore verranno generati benefici anche sull’occupazione e mobiliterà nei prossimi 10 anni in Italia nel solo settore elettrico circa 50.000 nuovi occupati permanenti al 2030 e 40.000 nuovi occupati temporanei annui per un totale di 90.000 nuovi occupati al 2030.
Per cogliere questa grande occasione è necessario lavorare per una transizione energetica equa ed inclusiva attraverso l’adozione di policy in grado di generare benefici in termini di PIL, occupazione e riduzione delle disuguaglianze.
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Leggi per ogni approfondimento “L’effetto moltiplicatore delle policies per una just energy transition” e scarica lo studio “E-quality: shaping an inclusive energy transition”, promosso da Eurelectric con il contributo scientifico di Enel Foundation e la partecipazione di Elettricità Futura.
10.11.2020
SVILUPPO IN ITALIA DELLE RINNOVABILI NELLO SCENARIO GREEN DEAL
Per conseguire gli obiettivi del Green Deal e la proposta di innalzare il target di decarbonizzazione europeo dal 40% ad almeno il 55%, il nostro Paese dovrà impegnarsi attraverso un Piano al 2030 più ambizioso del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima approvato dal Governo italiano a gennaio 2019). Il 70% dell’energia elettrica consumata in Italia dovrà infatti provenire entro il 2030 da fonti rinnovabili! Ciò significa che al 2030 dovremo raggiungere circa 120 GW di potenza da fonti rinnovabili rispetto ai 55 GW attuali. Un incremento di 65 GW in dieci anni che sembra ancora utopistico, se consideriamo che dovremmo costruire ogni anno impianti per 6,5 GW. Negli ultimi anni la media in Italia è stata invece di circa 1 GW.
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