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News / News / 11-05-2017

Mobilità non sprecare il tavolo Tiscar

Lettera di Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura, pubblicata su Quotidiano Energia dedicata all'importante contributo dei lavori del Tavolo sulla mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile è uno dei temi più caldi di questo periodo. Pubblichiamo la lettera che Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura, ha inviato a Quotidiano Energia, nella quale si sottolinea il ruolo fondamentale che i veicoli elettrici dovranno svolgere per giungere ad una decarbonizzazione delle economie occidentali. In particolare, Mori sottolinea come i lavori sviluppati nell’ambito del Tavolo per la mobilità sostenibile guidato da Raffaele Tiscar con il contributo di RSE costituisca il punto di riferimento dal quale rilanciare una mobilità a misura d’uomo.

Si ha spesso la tendenza a considerare gli obiettivi europei in materia ambientale ed energetica come se fossero proiettati in un futuro lontano. Il 2030, primo traguardo fissato da Bruxelles, quando le emissioni di gas climalteranti dovranno essere ridotte del 40 per cento sui valori del 1991, è in realtà domani. Il 2050, che sembra lontanissimo, è tutt'al più dopodomani, e vede un obiettivo davvero difficile da raggiungere: la sostanziale decarbonizzazione dell'economia europea. Se davvero si intende conseguire questi target bisogna rimboccarsi le maniche immediatamente, individuando le linee guida lungo le quali indirizzare l'evoluzione dei diversi comparti coinvolti e adottando i provvedimenti necessari, ricordando sempre che il rinnovamento del parco di generazione elettrica ha una cadenza più che ventennale e che quello del parco automobilistico quasi decennale. Le scelte di oggi hanno dunque riflesso per i decenni a venire.

Non partiamo da zero. Molto è stato fatto: abbiamo ridotto della metà le emissioni di anidride carbonica del sistema di generazione elettrica del paese, grazie alle rinnovabili, che valgono circa il 40 per cento della produzione e grazie allo sviluppo del parco termoelettrico alimentato a gas naturale più moderno ed efficiente d'Europa. Ma molto si deve ancora fare, soprattutto in quegli ambiti ove le fonti rinnovabili hanno minori possibilità di affermazione. Mi riferisco anzitutto al settore dei trasporti, che non soltanto ha finora contribuito alla riduzione delle emissioni climalteranti in misura ancora marginale e vede un ricorso alle rinnovabili strutturalmente limitato, ma che è altresì uno dei protagonisti della cattiva qualità dell'aria che si respira nelle nostre città. L'inquinamento urbano è una triste consapevolezza tanto per i cittadini quanto per le istituzioni europee, tanto che l'Ue ha avviato procedure d'infrazione per superamento dei limiti d'inquinanti in ben 19 dei 28 Stati membri.
Ecco perché la legislazione europea che verrà promulgata in materia di trasporti nei prossimi mesi (la prima parte il prossimo 31 maggio, la seconda in autunno), dopo aver individuato la criticità di un settore che rappresenta il 30 per cento dei consumi finali di energia su scala europea e che fa ricorso per il 99 per cento ai combustibili fossili, darà la massima considerazione ai veicoli elettrici, che rappresentano una delle più efficaci soluzioni nella lotta contro l'inquinamento atmosferico e, allo stesso tempo, costituisce una grande opportunità industriale.

Considerando l'attuale mix di generazione elettrica italiano, le autovetture elettriche presentano emissioni di anidride carbonica del 50 per cento inferiori a quelle delle più performanti vetture con motori a combustione interna, mentre garantiscono emissioni pari a zero quanto a ossidi di azoto, particolato, idrocarburi incombusti e composti organici volatili, che rappresentano un intollerabile maggiore rischio per la salute di milioni di persone.
Per questo abbiamo seguito con la massima attenzione dando il nostro pieno contributo i lavori del Tavolo sulla Mobilità Sostenibile coordinato da Raffaele Tiscar, prima in qualità di Vice segretario generale della Presidenza del Consiglio e poi come Capo di Gabinetto del Ministero dell'Ambiente. Un lavoro di eccellente qualità, quello condotto finora con il contributo di Rse. E sarebbe un delitto se non ne derivasse infine un documento unitario capace di dare sostegno alla diffusione della mobilità elettrica, tanto per il trasporto pubblico quanto per quello privato.

Certamente esistono filiere industriali che legittimamente propongono soluzioni diverse, ma pretendere di bloccare i lavori del Tavolo significa guardare soltanto al passato, come un costruttore di carrozze a trazione animale che alla fine dell'Ottocento si fosse schierato contro l'avvento del motore a scoppio.

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