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News / News / 02-02-2023

Rafforziamo la macchina pubblica per accelerare la transizione energetica

L'articolo di Agostino Re Rebaudengo su Nuova Energia

Condividiamo l'articolo di Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, pubblicato sulla Rivista Nuova Energia.

L’eccesso di burocrazia rappresenta un freno alla competitività del Paese. A fronte della gravissima emergenza – climatica, energetica ed economica – in cui ci troviamo, l’inefficienza degli uffici pubblici dovrebbe essere superata con urgenza e determinazione.

Secondo la Costituzione italiana, efficienza e buon andamento sono tra i principi fondamentali su cui si basa la Pubblica Amministrazione.

Il principio del buon andamento comprende anche l’efficacia dell’ operato degli uffici pubblici, un criterio che impone di adottare provvedimenti e risorse adeguate alle attività da svolgere.

La Pubblica Amministrazione è il servizio più importante che lo Stato mette a disposizione di cittadini e imprese. Eppure, in Italia Pubblica Amministrazione è ormai sinonimo di burocrazia e inefficienza, che costano tanto e che rallentano l’iniziativa imprenditoriale e la realizzazione di progetti chiave per la modernizzazione e l’indipendenza energetica del nostro Paese.

Il mancato rispetto dei principi costituzionali di efficienza e buon andamento inficia a cascata altri principi fondamentali della Costituzione, come l’uguaglianza e l’iniziativa economica privataLa qualità del lavoro svolto dalle Istituzioni pubbliche non è infatti omogenea lungo lo Stivale.

Nord e Sud del Paese viaggiano a due velocità, le Regioni meridionali arrancano rispetto al resto dell’Italia, che comunque "non eccelle". Il non funzionamento della macchina pubblica costituisce un grave fattore per i cittadini e le imprese. Al Sud va molto peggio, ma l’iniziativa economica privata viene scoraggiata dalla burocrazia in tutta Italia, Il malfunzionamento della Pubblica Amministrazione costa ogni anno 57 miliardi di euro alle imprese, secondo il Centro studi della CGIA di Mestre.

In base alle stime di PWC Italia avviare una nuova attività richiede fino a 20.000 mila euro di pratiche amministrative.

Tra aggravi diretti e indiretti, le inefficienze della PA gravano per il 3 per cento sul PIL in termini di perdita di produttività. Nella classifica dell’Eurobarometro sulla burocrazia in Europa, l’Italia è ventiquattresima: siamo agi ultimi posti insieme a Bulgaria, Romania e Grecia.

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