Condividiamo l'intervista di Agostino Re Rebaudengo pubblicata su GEA, Green Economy Agency.
Re Rebaudengo: “Sbloccare rinnovabili, pronti 309 mld di investimenti”
di Giuliano Zulin
Il presidente di Elettricità Futura fa un appello a Regioni e Comuni chiedendo loro di contribuire con un cambio di passo per la decarbonizzazione dell’Italia.
Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, associazione che rappresenta il 70% del mercato elettrico italiano, fa un appello a Regioni e Comuni per sbloccare subito le richieste di nuovi impianti rinnovabili. Di quante domande parliamo? “Il settore elettrico italiano ritiene che le Regioni e i Comuni possano contribuire con un deciso cambio di passo rispetto al passato, accelerando il rilascio delle autorizzazioni per impianti rinnovabili per almeno 10 GW all’anno, target peraltro coerente con gli impegni di decarbonizzazione dell’Italia”.
Il governo uscente aveva annunciato una accelerazione delle autorizzazioni, però risulta che siano stati approvati zero nuovi impianti solari. E’ un problema nazionale, regionale, comunale… dov’è l’imbuto?
È vero che il governo Draghi ha avviato diverse misure di semplificazione, come è vero che gran parte non ha ancora trovato attuazione. Migliaia di progetti rinnovabili restano incagliati per tanti anni tra le maglie dei diversi livelli autorizzativi. Concorrono più criticità a rallentare il processo. Sicuramente non aiutano la lunghezza degli iter autorizzativi e la grande quantità di soggetti coinvolti. Serve anche un cambio di mentalità, tanto di alcuni funzionari pubblici quanto di una parte della cittadinanza, che non è ancora avvenuto. Gli uffici responsabili del permitting dovranno essere rafforzati, occorre rilasciare molte più autorizzazioni rispetto al passato.
È da un anno che le bollette crescono, perché siamo arrivati a questo punto?
In Italia è come se avesse prevalso la fisica dei cartoni animati. Come Willy il coyote abbiamo continuato a correre sul vuoto, senza averne contezza. Adesso, lentamente, ce ne stiamo accorgendo. Facciamo in modo di non precipitare… La gravità della situazione è stata sottovalutata, non è stata comunicata. Si è accumulato ritardo al ritardo. Da mesi gli altri Stati europei hanno lavorato a scenari di razionamento, in Italia è stata una parola tabù soltanto fino a pochi giorni fa. Un anno fa Elettricità Futura ha rivolto un appello inviando una lettera al governo, a tutti i presidenti delle Regioni, a tutti gli assessori dell’energia affinché si velocizzasse il sistema autorizzativo per realizzare nuovi impianti. I segnali dell’emergenza energetica erano ormai evidenti a fine 2021. A inizio 2022, infatti, Elettricità Futura ha proposto al governo un Piano di accelerazione straordinaria delle rinnovabili, anticipando sia la proposta della Commissione europea sia il piano del governo tedesco, e a giugno ha presentato il piano 2030 del settore elettrico. I rappresentanti di tutte le forze politiche hanno convenuto di lavorare insieme per dare attuazione all’obiettivo di arrivare all’84% di elettricità prodotta da fonti rinnovabili nel 2030.
Sarà, ma nelle scorse settimane hanno fatto scalpore i pareri delle varie sovrintendenze che hanno frenato nuovi impianti rinnovabili. Servirebbe un commissario straordinario all’energia, come è stato il generale Figliuolo per il Covid?
Da poco il governo uscente ha sbloccato una serie di autorizzazioni superando i veti delle Soprintendenze. È la prova che l’esecutivo riconosce l’importanza delle rinnovabili per contrastare il caro energia, ma dimostra anche che abbiamo un problema, se serve il suo intervento per superare i veti. Un anno fa, Regioni e Comuni non avevano ancora toccato con mano le conseguenze economiche dell’emergenza energetica. Oggi è molto diverso, da Nord a Sud, si moltiplicano i Governatori e i sindaci in allarme per il peso insostenibile delle bollette sulle loro finanze, c’è addirittura chi teme di dover fare tagli alla sanità. Intendo dire che adesso c’è la consapevolezza che serve per cambiare atteggiamento verso la realizzazione di nuovi impianti rinnovabili, per lavorare tempestivamente tutti nella stessa direzione, ovvero la massima accelerazione della produzione nazionale di energia elettrica. I sindaci e i Governatori possono, e dovrebbero, fare la differenza rilasciando le autorizzazioni.
Parecchie aziende, per motivi di bolletta, stanno ordinando e installando pannelli solari. E’ vero che c’è stato un rincaro di questi prodotti e i tempi di consegna si sono allungati?
Tutti i settori industriali sono stati colpiti dall’aumento dei costi, nessuno è immune all’inflazione, come tutti i settori stanno riscontrando ritardi nel consegnare gli ordini. Lo sa bene chi ultimamente ha acquistato un’automobile o un divano. È importante sottolineare che, nonostante l’aumento dei prezzi dei componenti per realizzare gli impianti, le rinnovabili restano le energie di gran lunga le più competitive.
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L'intervista completa pubblicata su GEA