Sotto il profilo energetico nazionale, il documento dell’Autorità evidenzia la ripresa del trend di discesa dell’intensità energetica, fenomeno comune a tutte le economie sviluppate. Dal punto di vista della domanda delle singole fonti, si nota il calo del carbone fino a 11,8 Mtep (-10%), la crescita del gas naturale a 58 Mtep (+5%), e la crescita delle fonti rinnovabili a circa 33,2 Mtep. Infine rispetto al bilancio energetico, è importante sottolineare che la quota di fabbisogno interno lordo coperta dal saldo estero nel 2016 è scesa all’11,9%, rispetto al 14,6% registrato nel 2015.
Nell’ambito del sistema elettrico, sul piano complessivo si evidenzia l’inversione di tendenza della crescita dell’intensità elettrica, iniziata nel 2013 e ripresa con un nuovo calo nel 2016, che conferma il disaccoppiamento tra l’andamento dei consumi di elettricità e del PIL anche in una economia sviluppata come quella italiana. La richiesta di energia elettrica si è ridotta di poco più del 2%, andamento dovuto alle innovazioni tecnologiche ed all’efficienza, alla crisi economica e alle mutazioni della struttura produttiva. Sotto il profilo delle singole fonti utilizzate, il carbone è sceso da 10,6 a 9,3 Mtep (- 12%) mentre il gas naturale è passato da 16,9 Mtep a 18,3 Mtep (+ 8%), in gran parte per l’incremento di produzione del sistema italiano di generazione a cicli combinati - fra i più moderni al mondo – per effetto anche della crisi del nucleare francese. L’utilizzo di fonti rinnovabili è rimasto sostanzialmente costante. Il tutto a dimostrare il continuo processo di de-carbonizzazione del vettore elettrico. Infine, le importazioni di energia elettrica sono diminuite a 9,5 Mtep (-15% rispetto al 2015).
Il sistema elettrico registra inoltre una diminuzione anche nel 2016 della potenza disponibile netta, per un valore pari a 2,9 GW. In particolare si registra l’uscita dal settore di ulteriori 4,1 GW di potenza termoelettrica (dopo i 7,7 GW del 2015) e in gran parte di impianti entrati in esercizio prima del 2000. Nel 2016, la potenza complessiva si è attestata sui 104,1 GW e comprende un 45% di fonti rinnovabili e un 55% di fonti termoelettriche non rinnovabili.
Nel mercato elettrico, nel 2016, la Borsa elettrica italiana ha registrato il prezzo medio di acquisto dell’energia (PUN) più basso della sua storia, pari a 42,78 euro/MWh. Una diminuzione del 18,2% rispetto all’anno precedente. Il numero di venditori di energia elettrica sul mercato libero è cresciuto nel 2016 di 61 unità, un trend di espansione che perdura quasi ininterrottamente dal 2008. La quota del mercato tutelato sul mercato totale è diminuita in termini sia di energia sia di clienti, a vantaggio del mercato libero. Nel 2016 sono usciti dalla maggior tutela il 3,4% delle famiglie. Nell’ambito dei clienti domestici, il calo più elevato si è registrato per i residenti con una diminuzione del 4,2%. Un altro dato importante riguarda ancora una volta i consumer: nel 2016 il 10,1% di tutti i clienti finali ha infatti cambiato fornitore almeno una volta, rispetto al 9,6% registrato nel 2015.