Oltre 300 i partecipanti al webinar organizzato il 22 settembre da Elettricità Futura con l’obiettivo di comprendere a fondo le nuove misure per la transizione ecologica introdotte dal Decreto Semplificazioni (DL 77/2021), il provvedimento che definisce il quadro normativo nazionale per semplificare e agevolare la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), del Piano Nazionale degli investimenti complementari e del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
La forte partecipazione al webinar dimostra la grande attenzione rivolta al Decreto, un tassello fondamentale per snellire la burocrazia, velocizzare le nuove installazioni rinnovabili e realizzare il Green Deal, che “per l’italia è un’opportunità senza precedenti per recuperare competitività, come ha sottolineato Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, in apertura dell’evento.
“Riuscire a coglierla dipenderà dalla nostra capacità di sbloccare lo stallo delle autorizzazioni degli impianti, tanto dei nuovi che degli interventi per mantenere efficiente il parco rinnovabile esistente. Il Decreto Semplificazioni restituisce l’apprezzabile intenzione del Governo di semplificare la burocrazia che regola lo sviluppo delle rinnovabili. Purtroppo, il ritardo accumulato nella transizione energetica in Italia è tale che soltanto i mesi che verranno sapranno dirci se le misure messe in campo saranno sufficienti.
E’ bene ricordare che l’Italia è il paese europeo con le tempistiche più lunghe e i costi più alti per ottenere un’autorizzazione. Nei prossimi 9 anni dovremo infatti essere in grado di ridurre le emissioni di CO2 del 55% rispetto al 1990. Per farlo dobbiamo installare 70 nuovi GW di rinnovabili al 2030, ovvero almeno 7 ogni anno. Attualmente, a causa dell’eccesso di burocrazia, riusciamo ad installare appena 1 GW all’anno, e continuando così ridurremmo solo il 15% della CO2 che occorre tagliare entro il 2030 nel settore elettrico! Il costo del ritardo della transizione ecologica lo stiamo già pagando perché è la causa del caro bollette”, ha concluso il Presidente Re Rebaudengo.
Andrea Zaghi, Direttore Generale Elettricità Futura, ha delineato le più urgenti istanze del settore elettrico per far ripartire gli investimenti privati nella transizione ecologica. Ha ricordato la posizione di Elettricità Futura sul Decreto Semplificazioni, un provvedimento “promosso con riserva”, perché contiene misure positive ma poteva essere più coraggioso su diversi aspetti.
Estremamente approfondito e ricchissimo di dettagli l’intervento di Claudio Contessa, Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero della transizione ecologica. Ha cominciato ripercorrendo gli elementi chiave che hanno ispirato le scelte del Governo nella stesura del Decreto Semplificazioni. La sua esposizione è stata articolata declinando le risposte ad alcuni importanti interrogativi. Il primo riguarda perché il Governo ha deciso di introdurre una nuova disciplina speciale in materia di procedure ambientali per le opere del PNRR e del PNIEC e quali sono le linee di fondo che hanno ispirato l’intervento normativo del 2021. La seconda questione è inerente a cosa è accaduto fino ad oggi e perché ciò che è stato fatto in precedenza non si è rivelato sufficiente e ha portato ad introdurre una nuova modifica normativa. Terza domanda: quali le principali linee di intervento del Decreto e quali le più rilevanti modifiche apportate nel corso del 2021. Un ulteriore interrogativo si pone su quando entrerà in vigore il nuovo modello e, guardando al futuro, ci si chiede se il nuovo assetto funzionerà. C’è ottimismo a riguardo, ma è certo che anche la migliore delle riforme cammina sulle gambe delle persone e che quindi dovremo tutti impegnarci, nel rispetto dei diversi ambiti di competenza, affinché il nuovo modello funzioni.
Cosetta Viganò, Responsabile Affari Normativi e Regolatori Elettricità Futura, ha analizzato i contenuti del Decreto Semplificazioni con un focus sulla governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sui nuovi organismi creati per garantirne l’effettiva realizzazione. Tra questi la Cabina di Regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri responsabile del coordinamento della fase attuativa del Piano. L’auspicio è che i numerosi organismi istituiti possano essere prontamente insediati e lavorare in maniera coordinata per supportare l’attuazione e il monitoraggio del Piano, e non costituire, al contrario, un’ulteriore elemento di complessità. Tra gli aspetti approfonditi anche le principali modifiche introdotte sui poteri sostitutivi da parte dello Stato in caso di inadempienza di un soggetto attuatore di interventi del PNRR o in caso di mancato rispetto delle tempistiche previste per dare un parere, sul superamento del dissenso e sulla disciplina del silenzio assenso. Viene ridotto da 18 a 12 mesi il termine massimo entro il quale può essere annullato d'ufficio un provvedimento amministrativo illegittimo.
Numerose sono le disposizioni del Decreto che modificano le procedure ambientali. Le ha spiegate Iulca Collevecchio, Affari Normativi e Regolatori Elettricità Futura, iniziando dall’istituzione della nuova Commissione Tecnica che dipenderà dal MiTE e sarà responsabile delle procedure di VIA di competenza statale per i progetti del PNRR e quelli attuativi del PNIEC, ovvero le opere, gli impianti e le infrastrutture che secondo il Decreto costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Tra questi rientrano anche i nuovi impianti e gli interventi di ammodernamento per la generazione di energia elettrica, termica e la produzione di carburanti sostenibili da fonti rinnovabili così come le infrastrutture e impianti per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio di idrogeno.
Luisa Calleri, Affari Normativi e Regolatori Elettricità Futura, ha approfondito le nuove misure di semplificazione per gli impianti rinnovabili e i sistemi di accumulo. Tra le novità, il Decreto prevede che alcune tipologie di impianti di accumulo elettrochimico di tipo stand-alone e le relative connessioni alla rete elettrica siano esentati dalle procedure di VIA e di verifica di assoggettabilità. Dispone inoltre il superamento del divieto di ammissione a meccanismi di supporto (DL 1/2012, art.65) a favore degli impianti agrovoltaici, purché rispettino determinati requisiti (che sarebbe opportuno chiarire ulteriormente per non incorrere nel rischio di cessazione dei benefici fruiti). Il Decreto semplifica anche alcune procedure che riguardano gli impianti idroelettrici, di biogas e di biometano. Importanti in particolare le misure su fotovoltaico e repowering eolico, che avrebbero tuttavia potuto essere più complete ed ambiziose per rendere realmente possibile la realizzazione di questi progetti.
Per approfondire:
La presentazione condivisa dai tecnici di Elettricità Futura.
La registrazione completa del webinar accessibile a tutti.