Dopo l'audizione del 17 settembre 2024 alla Commissione 8ª del Senato Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica sullo "Schema di decreto legislativo recante disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili", chiamato Testo Unico delle rinnovabili, il 26 settembre 2024 Elettricità Futura è stata audita sullo stesso provvedimento anche dalle Commissioni riunite VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici e X Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati.
Nel suo intervento introduttivo, Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura, ha spiegato che già nella precedente audizione abbiamo proposto di includere in questo Decreto una norma per colmare due gravi lacune del DM Aree Idonee che:
- non ha normato “il periodo transitorio” e
- non ha esplicitato che le aree idonee ex lege debbano continuare a essere considerate tali. Ha lasciato facoltà alle Regioni di estendere fino a 7 Km di distanza da un bene tutelato il divieto di nuovi impianti, e se le Regioni applicassero appieno questa facoltà, il 96% del territorio sarebbe non idoneo.
Già in precedenza, e in numerose occasioni, abbiamo chiesto al Governo di intervenire per scongiurare che, approfittando delle carenze del DM Aree Idonee, le Regioni possano bloccare i progetti già avviati e limitare al massimo le aree idonee.
Come volevasi dimostrare, la Regione Sardegna ha legiferato sulle aree idonee con effetti retroattivi e con criteri che rendono non idoneo il 99% del territorio sardo (come ha dichiarato l'Assessore dell’Industria della Regione Sardegna Cani, e come ha spiegato la Presidente Todde dicendo che con questa legge solo l’1% della Sardegna sarà idoneo) e rendono impossibile, di fatto, realizzare i progetti di revamping e repowering.
Quindi, se prima era importante colmare le lacune del DM Aree Idonee, adesso è irrimandabile che il "Testo Unico" eviti il blocco delle rinnovabili.
Affinché non accada che, come la Sardegna, anche le altre Regioni – in netto contrasto con il principio del legittimo affidamento e con le Direttive europee RED II e RED III – blocchino i progetti già avviati e dichiarino non idoneo il 99% del loro territorio, rendendo impossibile per l’Italia raggiungere gli obiettivi del PNIEC, del PNRR e del DM Aree Idonee, è di estrema urgenza e importanza che il "Testo Unico" preveda che le Regioni, nell’esercizio del loro potere di normazione sulle aree idonee, si conformino ai seguenti criteri:
- le aree idonee individuate ex lege dall’articolo 20 del D.Lgs. n. 199/2021 di attuazione della Direttiva (UE) 2018/2001 (“Direttiva RED II”) devono continuare ad essere considerate aree idonee;
- le nuove disposizioni regionali non dovranno applicarsi ai progetti per i quali sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative necessarie ad ottenere l’autorizzazione a realizzare l’impianto (in coerenza con quanto fatto dal Governo con l’art. 5 del DL Agricoltura). In ogni caso, dovranno essere fatti salvi tutti i progetti, già in corso di autorizzazione, che dal 2021 ad oggi sono stati localizzati nelle aree idonee ex lege (art. 20 d.lgs. 199/2021).
Edoardo De Luca, Direttore Generale Elettricità Futura, ha spiegato le criticità principali della bozza di "Testo Unico" e le proposte per superarle.
Per approfondire: disponibili le slide presentate in audizione