L’impegno dell’Italia nei confronti degli obiettivi europei di efficienza e transizione energetica è stato confermato dal Rapporto Attività 2016 del GSE, presentato il 20 marzo . “Nel 2016 sono stati incentivati circa 66 TWh di energia elettrica da fonti rinnovabili, oltre il 50% dell’elettricità prodotta da FER”, sottolineano Gianluca Cocciadiferro e Antonella Genna del GSE. Il 2016 ha visto un picco di oneri di incentivazione pari a 14,4 miliardi di euro, dato dalla sovrapposizione tra il ritiro dei Certificati Verdi degli anni precedenti e i nuovi incentivi erogati a sostituzione del precedente regime.
Grazie ai 700 mila impianti incentivati, l’Italia ha raggiunto e superato il target europeo al 2020, coprendo il 17,6% dei consumi elettrici finali lordi con le fonti rinnovabili. “Ogni 100 euro che l’Italia produce, 1 euro viene investito nella sostenibilità tramite il GSE”, afferma Francesco Sperandini, Presidente e Amministratore Delegato del GSE. L’ultima iniziativa in materia di incentivazione, il D.M. 23 giugno 2016, ha riscosso un grande successo, raccogliendo richieste per 2900 MW a fronte di un contingente totale di potenza disponibile di 1371 MW. Al 31 dicembre 2016, sono stati registrati 397 impianti a progetto e 467 impianti già in esercizio. Si tratta per la maggior parte di impianti eolici (75%), idroelettrici (14%) e a bioenergie (10%). Gli impianti in esercizio ai sensi del D.M. 6 luglio 2012 sono 2.785, pari a 1.463 MW (512 MW entrati in esercizio nel 2016), mentre altri 288 impianti sono ancora in progetto e ammessi in posizione utile nei registri o alle aste.
Per quanto riguarda i Certificati Bianchi, cioè i titoli di efficienza energetica del 2016, il GSE ne ha riconosciuti 5,5 milioni (una quota maggiore del 10% rispetto al 2015), dei quali il 56% in ambito industriale e il 40% in ambito civile. In questo modo sono stati risparmiati quasi 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Per quanto riguarda il Conto termico, il GSE ha ricevuto 14.955 richieste (quasi il doppio rispetto al 2015), pari a 70 milioni di euro di incentivi, finalizzati soprattutto all’installazione di generatori a biomasse e pannelli solari termici.
Il GSE, in qualità di responsabile del collocamento delle quote di CO2 italiane, ha messo all’asta sulla piattaforma comune europea oltre 77 milioni di quote di emissione, con un ricavo totale destinato al bilancio dello Stato di 412 milioni di euro.