Elettricità Futura ha trasmesso una lettera alla Commissione europea, Unità Finanza Sostenibile, per segnalare la potenziale criticità rappresentata dall’attuale inquadramento del rifacimento ambientale degli impianti idroelettrici esistenti all’interno delle raccomandazioni riguardanti i criteri tecnici di screening elaborate dalla Platform on Sustainable Finance, relativi alle attività economiche che contribuiscono in modo significativo agli ulteriori 4 obiettivi ambientali della Tassonomia europea.
Pur ritenendo positiva l’inclusione dei rifacimenti ambientali degli impianti idroelettrici esistenti all’interno delle attività con impatti postivi sull’obiettivo di Protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, Elettricità Futura ritiene che i criteri indicati al punto 3.1 dell’Annex non siano condivisibili.
In particolare, alcuni dei criteri tecnici di screening non sembrano avere solide basi scientifiche, ad esempio il limite di potenza introdotto, in base al quale sono considerati ammissibili solo gli interventi di rifacimento ambientale su impianti maggiori di 10 MW. Elettricità Futura ritiene infatti che l'efficacia di un rifacimento ambientale sia del tutto indipendente dalle dimensioni dell'impianto o dalla potenza dello stesso, tenuto conto dell’importante contributo di miglioramento ambientale di numerose centrali di piccole dimensioni.
Anche gli ulteriori criteri introdotti sono considerati critici, ritenendo, ad esempio, che il rifacimento delle centrali idroelettriche esistenti che prevede interventi di ripristino ambientale e misure di mitigazione debba essere sempre considerato come un contributo sostanziale all'obiettivo di Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, senza introduzione di ulteriori requisiti tecnici.
Elettricità Futura chiede pertanto che la Commissione tenga conto di questi aspetti rivedendo conseguentemente le specifiche previsioni delle Raccomandazioni.
Leggi il testo integrale della Lettera.
Con la presente Elettricità Futura intende segnalare la potenziale criticità rappresentata dall’attuale inquadramento del rifacimento ambientale degli impianti idroelettrici esistenti all’interno delle raccomandazioni riguardanti i criteri tecnici di screening elaborate dalla Platform on Sustainable Finance relative alle attività economiche che contribuiscono in modo significativo agli ulteriori 4 obiettivi ambientali della Tassonomia europea (Protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine; Prevenzione e controllo dell’inquinamento e Transizione verso un’economia circolare).
Pur ritenendo infatti positiva l’inclusione dei rifacimenti ambientali degli impianti idroelettrici esistenti all’interno delle attività con impatti postivi sull’obiettivo di Protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, riteniamo che i criteri indicati al punto 3.1 dell’Annex non siano condivisibili.
In particolare, alcuni dei criteri tecnici di screening non sembrano avere solide basi scientifiche. Ne è un esempio lampante il limite di potenza introdotto che definisce che solo gli interventi di rifacimento ambientale legati ad impianti di potenza maggiore di 10 MW possono essere considerati come attività che contribuiscono al raggiungimento dello specifico obiettivo.
Riteniamo l’introduzione di tale criterio, che di fatto escluderebbe i rifacimenti per impianti di taglia inferiore, arbitrario e non giustificato, poiché l'efficacia di un rifacimento ambientale è del tutto indipendente dalle dimensioni dell'impianto o dalla potenza dello stesso, oltre che dannoso poiché escluderebbe l’importante contributo di miglioramento ambientale di numerose centrali di piccole dimensioni.
Anche gli ulteriori criteri introdotti, peraltro eccedenti quanto disposto dalla Direttiva Quadro Acque, sono critici poiché in molti casi identici a quelli inizialmente proposti - ma non accolti - nell’ambito degli atti delegati sui primi due obiettivi di Mitigazione e Adattamento ai cambiamenti climatici.
Riteniamo che il rifacimento delle centrali idroelettriche esistenti che prevedano interventi di ripristino ambientale e misure di mitigazione debba essere sempre considerato come un contributo sostanziale all'obiettivo di Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, senza introduzione di ulteriori requisiti tecnici che possano porre delle inutili limitazioni allo sviluppo di attività con impatti positivi sugli obiettivi della tassonomia.
Ricordiamo infatti il fondamentale ruolo del rifacimento ambientale nell’efficientare l’esercizio degli impianti e incrementare la produzione idroelettrica, il cui contributo è indispensabile al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e al bilanciamento delle fluttuazioni della produzione rinnovabile intermittente come eolico e solare, rendendo l’idroelettrico una risorsa di flessibilità imprescindibile nel mercato elettrico del futuro.
Elettricità Futura chiede pertanto, come già fatto da Eurelectric, che nella propria valutazione la Commissione tenga conto di questi aspetti, eliminando il punto 3.1, che prevede l’introduzione di vincoli non condivisibili, e prevedendo che il rifacimento ambientale degli impianti idroelettrici esistenti venga valutato nell’ambito del punto 9.2 (nel testo 8.2) Ripristino della biodiversità e dell'ecosistema, dove è già formalmente previsto che tale attività soddisfi sempre i criteri tecnici proposti.
Rimandando per maggiori approfondimenti al documento redatto da Eurelectric, certi di un suo interessamento, restiamo a disposizione per ogni chiarimento necessario.