Elettricità Futura, Utilitalia, Assoidroelettrica e Federidroelettrica hanno trasmesso una lettera congiunta alla Regione Valle D’Aosta per richiedere l’autorizzazione temporanea alla revisione metodologica di calcolo dei valori di deflusso minimo vitale (DMV) in linea con i provvedimenti emanati dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (AdBPo).
In considerazione dell’attuale crisi idrica, che ha già provocato lo scorso anno una notevolissima perdita di produzione idroelettrica e il cui perdurare nei primi mesi del 2023 fa registrare valori di portata nei torrenti ben al di sotto dei minimi storici, le associazioni firmatarie chiedono una revisione temporanea e non vincolante dei valori di DMV, pur nel rispetto dei diritti irrigui sottesi esistenti e nell’ambito delle regole definite all’interno delle Direttive Deflussi Ecologici e degli atti di pianificazione vigenti e in linea con i provvedimenti emanati dall’AdBPo.
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Gentili,
Elettricità Futura, Utilitalia, Assoidroelettrica e Federidroelettrica sono associazioni del settore elettrico italiano che insieme rappresentano la quasi totalità del mercato elettrico nazionale.
Tra i nostri associati vi sono anche numerosi operatori idroelettrici, fortemente preoccupati dalla attuale crisi idrica, dovuta alla scarsità di precipitazioni di pioggia e neve registrate già nel corso dell’anno 2022 e il cui perdurare nei primi mesi del 2023 fa registrare valori di portata nei torrenti presenti sul territorio ben al di sotto dei minimi storici.
Da molti anni anche sul territorio regionale viene utilizzato l’indicatore Snow Water Equivalent (SWE), che designa l’unità internazionale per misurare, in termini rigorosi, l’entità degli accumuli nevosi che determinano le quantità della risorsa idrica corrispondente ottenuta dalla fusione del manto nevoso. Tale indicatore evidenzia oggi una situazione di forte scarsità di risorsa idrica disponibile, al di sotto dei minimi storici.
Questa situazione ha già provocato lo scorso anno una notevolissima perdita di produzione idroelettrica.
Non può inoltre essere trascurato il fatto che tale crisi idrica si aggiunge ad un contesto difficile, caratterizzato da una crisi energetica ed una situazione di instabilità politica ed economica mondiale, che ha reso necessario una riflessione sulle modalità per garantire la sicurezza del nostro approvvigionamento energetico, anche a partire da un’ottimizzazione della produzione energetica nazionale.
In considerazione quindi della situazione del tutto eccezionale evidenziata dal parametro SWE, le associazioni chiedono una revisione temporanea e non vincolante dei valori di DMV, pur nel rispetto dei diritti irrigui sottesi esistenti e nell’ambito delle regole definite all’interno delle Direttive Deflussi Ecologici e degli atti di pianificazione vigenti e in linea con i provvedimenti emanati dall’AdBPo.
I valori di DMV presenti nella maggior parte dei disciplinari di concessione/subconcessione sono oggi definiti da una metodologia che tiene in considerazione un anno idrologico medio, sulla base di curve di regionalizzazione (applicazione del Criterio 2 dell’Allegato G del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Valle d’Aosta). Tali valori di rilasci per questa particolare annata idrologica risultano incoerenti con la reale disponibilità idrologica e creano problemi gestionali, in particolare alle opere di presa, dal momento che in alcuni casi le portate naturali risultano inferiori al DMV calcolato.
Chiediamo quindi, in considerazione del carattere eccezionale della situazione, che gli impianti idroelettrici possano, su espressa adesione dei singoli operatori, rilasciare temporaneamente un DMV così calcolato:
- a partire da una metodologia che tenga in considerazione le portate medie mensili anch’esse definite su delle curve di regionalizzazione idrologica (applicazione del Criterio 1 dell’Allegato G del PTA VdA);
- a partire dai dati idrologici raccolti all’interno del programma di sperimentazione per gli impianti che aderiscono ad un programma di sperimentazione che hanno installato dei sistemi di misura della risorsa idrica.
Ribadiamo infine che tali proposte di revisione dei rilasci risulterebbero in piena conformità con quanto disposto dalla Direttiva Deflussi poiché prevedono l’applicazione di uno dei criteri già previsti all’interno del PTA vigente (Criterio 1, Allegato G), definito mediante dei parametri di calcolo più conservativi rispetto a quanto previsto dalla direttiva sui deflussi ecologici, ovvero che rilascia complessivamente maggiori volumi idrici e che genera un deflusso modulato stagionalmente. Pertanto tale proposta non si configura come una deroga rispetto all’attività pianificatoria della autorità di bacino sovraregionali.
Certi dell’attenzione che vorrete riservare alla nostra richiesta, restiamo in attesa di un suo gentile riscontro e porgiamo i nostri più cordiali saluti.