Elettricità Futura, Utilitalia, Assoidroelettrica e Federidroelettrica hanno trasmesso una lettera alla Regione Valle d’Aosta per chiedere la revisione delle modalità di calcolo del DMV in considerazione del carattere eccezionale dall’attuale crisi idrica che sta colpendo il territorio.
Più nel dettaglio la richiesta prevede che gli impianti idroelettrici possano, su espressa adesione, rilasciare temporaneamente un DMV calcolato a partire da una metodologia che tenga in considerazione le portate medie mensili anch’esse definite su delle curve di regionalizzazione idrologica (applicazione del Criterio 1 dell’Allegato G del PTA VdA); o in alternativa calcolato a partire dai dati idrologici raccolti all’interno del programma di sperimentazione per gli impianti oggetto di sperimentazione che hanno installato dei sistemi di misura della risorsa idrica.
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Gentili,
Elettricità Futura, Utilitalia, Assoidroelettrica e Federidroelettrica sono associazioni del settore elettrico italiano che insieme rappresentano la quasi totalità del mercato elettrico nazionale.
Tra i nostri associati vi sono anche numerosi operatori idroelettrici, fortemente preoccupati dalla attuale crisi idrica, dovuta alla scarsità di precipitazioni di pioggia e neve registrate nell’ultimo inverno e il cui perdurare fa registrare valori di portata nei corpi idrici naturali presenti sul territorio ben al di sotto dei minimi storici.
Tale situazione ha già provocato una perdita di produzione idroelettrica che negli ultimi due mesi sulla base dei dati Terna si aggira intorno al -50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a livello nazionale e che sul settore alpino nord-occidentale, tra i territori colpiti più duramente dalla crisi idrica, rischia di essere ben più marcata.
Non può inoltre essere trascurato il fatto che tale crisi idrica si aggiunge ad un contesto difficile, caratterizzato da una crisi energetica ed una situazione di instabilità politica ed economica mondiale, che ha reso necessario una riflessione sulle modalità per garantire la sicurezza del nostro approvvigionamento energetico, anche a partire da un’ottimizzazione della produzione energetica nazionale.
In considerazione quindi della situazione del tutto eccezionale le associazioni chiedono la possibilità di valutare una revisione temporanea e non vincolante dei valori di DMV, pur nel rispetto dei diritti irrigui sottesi esistenti e nell’ambito delle regole definite all’interno delle Direttiva Deflussi Ecologici e degli atti di pianificazione vigenti.
I valori di DMV presenti nella maggior parte dei disciplinari di concessione/subconcessione sono oggi definiti attraverso una metodologia che tiene in considerazione un anno idrologico medio, sulla base di curve di regionalizzazione (applicazione del Criterio 2 dell’Allegato G del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Valle d’Aosta). Tali valori di rilasci per questa particolare annata idrologica risultano incoerenti con la reale disponibilità idrologica e creano problemi gestionali, in particolare alle opere di presa, dal momento che in alcuni casi le portate naturali risultano inferiore al DMV calcolato.
Chiediamo quindi, in considerazione del carattere eccezionale della situazione ricordate in premessa, che gli impianti idroelettrici possano, su espressa adesione dei singoli operatori, rilasciare temporaneamente un DMV calcolato:
- a partire da una metodologia che tenga in considerazione le portate medie mensili anch’esse definite su delle curve di regionalizzazione idrologica (applicazione del Criterio 1 dell’Allegato G del PTA VdA);
- a partire dai dati idrologici raccolti all’interno del programma di sperimentazione per gli impianti oggetto di sperimentazione che hanno installato dei sistemi di misura della risorsa idrica.
In merito in particolare agli impianti soggetti a sperimentazione, segnaliamo che i frequenti monitoraggi ambientali cui sono sottoposti permetterebbero, ai derivatori e ai servizi tecnici coinvolti nel processo di sperimentazione, di individuare prontamente una eventuale variazione della qualità ambientale indotta dalla modifica del regime dei rilasci.
Questa valutazione dei DMV, modulata e più dinamica rispetto a quanto già in essere, potrà pertanto garantire un giusto equilibrio tra una gestione ambientalmente compatibile ed una produzione di energia rinnovabile che non sia troppo penalizzata dalla forte variabilità climatica che sta segnando e probabilmente segnerà il futuro prossimo.
Ribadiamo infine che tali proposte di revisione dei rilasci risulterebbero in piena conformità con quanto disposte dalla Direttiva Deflussi poiché prevedono l’applicazione di uno dei criteri già previsti all’interno del PTA vigente (Criterio 1, Allegato G), calcolato con una regola di calcolo più conservativa ovvero che rilascia complessivamente maggiori volumi idrici e che genera un deflusso modulato stagionalmente.
Certi dell’attenzione che vorrà riservare alla nostra richiesta, restiamo in attesa di un suo gentile riscontro e porgiamo i nostri più cordiali saluti.