Aggiornamento infra-periodo della regolazione output-based della qualità dei servizi di distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica
Documento per la consultazione 457/2019/R/eel (12/11/2019)
Il documento di consultazione 457/2019 presente gli orientamenti finali dell’Autorità per l’aggiornamento infraperiodo della regolazione della qualità dei servizi di distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica, anche in seguito alle osservazioni pervenute al precedente DCO 287/2019. In generale ribadiamo che, allo stato attuale, numerosi fattori sia esogeni che endogeni al sistema elettrico, stanno impattando in maniera significativa sulle performance registrate dalle reti di distribuzione e, di conseguenza, sugli indicatori di qualità del servizio (cambiamenti climatici, incremento della generazione distribuita, ecc.).
Pertanto, i livelli obiettivo al 2023 risultano oggi particolarmente sfidanti, essendo definiti non tenendo in debita considerazione gli impatti del cambiamento climatico degli ultimi anni sulle performance di continuità del servizio, nonché per le seguenti ragioni:
- Esistono evidenti criticità dal punto di vista degli iter autorizzativi, che hanno durate eterogenee a livello locale (in alcuni casi fino a 10 anni), e possono incidere in maniera molto consistente sulle tempistiche realizzative;
- I livelli obiettivo al 2023 sono problematici anche a causa della difficoltà, in ambiti ad alta/altissima concentrazione, di trovare perfino gli spazi fisici necessari per inserire nuove cabine primarie. La tempistica necessaria per individuare tali aree va sommata a quelle autorizzative, e successivamente realizzative: per questo il 2023 in molti casi appare ravvicinato, e due anni di proroga, seppur sicuramente utili, potrebbero non essere sufficienti, alla luce dei consistenti investimenti necessari per permettere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e Generazione distribuita previsto dal PNIEC.
Ribadiamo quindi la nostra richiesta di un’approfondita revisione dei livelli obiettivo. Ciononostante, apprezziamo l’apertura dell’Autorità con riferimento alla proposta di allungamento del tempo a disposizione per raggiungere i livelli obiettivo in aree critiche, ritenendo però che per le suddette ragioni sarebbe necessaria una proroga di quattro anni, piuttosto di due.