Elettricità Futura ha trasmesso le proprie osservazioni di Elettricità Futura al GME e a Terna in relazione all’integrazione del mercato elettrico italiano con il Single Intra-Day Coupling (SIDC), grazie alla quale hanno preso il via il continuous trading nel Mercato Infragiornaliero e le aste complementari regionali intraday (CRIDA).
Al fine di fornire un riscontro costruttivo che possa essere utile per affinare il funzionamento del SIDC nel prossimo futuro, Elettricità Futura raccoglie le osservazioni sul primo periodo di funzionamento del continuous trading in MI e delle aste CRIDA, evidenziando le problematiche e le criticità, sia macro che micro, riscontrate dagli operatori nell’interazione con le piattaforme gestite da GME e Terna e proponendo alcune soluzioni, interventi o indirizzi per risolverle.
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Osservazioni generali
A valle della fase di prove in bianco svolta nella fase centrale dell’anno, a partire dal 21 settembre si è concretizzata l’integrazione del mercato elettrico italiano con il Single Intra-Day Coupling (SIDC), grazie alla quale hanno preso il via il continuous trading nel Mercato Infragiornaliero e le aste complementari regionali intraday (CRIDA).
Al fine di fornire un riscontro costruttivo che possa essere utile per affinare il funzionamento del SIDC nel prossimo futuro, nel presente documento raccogliamo delle osservazioni su questo primo periodo di funzionamento del continuous trading in MI e delle aste CRIDA, evidenziando le problematiche e le criticità, sia macro che micro, riscontrate dagli operatori nell’interazione con le piattaforme gestite da GME e Terna e proponendo alcune soluzioni, interventi o indirizzi per risolverle.
In linea generale, le problematiche riscontrate dagli operatori in questo primo mese e mezzo di integrazione con il SIDC riguardano due aspetti principali: le inefficienze lato tecnologico delle piattaforme LTS e PN gestite dal GME e l’utilizzo e l’applicazione talvolta problematico da parte di Terna degli intervalli di fattibilità.
Per quanto riguarda il primo tema, evidenziamo come numerosi nostri operatori hanno riscontrato frequentemente molteplici problematiche, errori o inefficienze nell’interazione con le piattaforme LTS e PN. Problematiche quali, ad esempio, la visualizzazione “invertita” dei prezzi di acquisto e vendita che si protrae anche per alcuni minuti, le incoerenze tra le piattaforme LTS e IPEX, lag significativi nell’utilizzo della piattaforma, difformità tra quanto testato in fase di prove in bianco e quanto attivo ora e infine pubblicazioni tardive, oppure mancate, degli esiti di alcune sessioni di mercato.
Queste problematiche, che se prese singolarmente possono costituire inconvenienti “minori” (alcuni meno di altri), nell’insieme rendono l’interazione degli operatori di mercato con le piattaforme informatiche onerosa, difficile e incerta. È quindi importante che GME avvii un percorso migliorare le funzionalità delle piattaforme attualmente in uso allineandone le performance con quelle delle piattaforme in uso presso altri paesi UE.
Per quanto riguarda il secondo tema, in diverse istanze gli intervalli di fattibilità per le unità abilitate sono stati applicati in modo particolarmente stringente oppure senza rispettare i vincoli tecnici degli impianti, indipendentemente dalla tecnologia.
È stato poi riscontrato che, in alcune situazioni, nonostante la variazione dei dati tecnici e l’indisponibilità al bilanciamento di un determinato impianto fosse stata comunicata rispettando le tempistiche previste (240 minuti), ciò non ha avuto alcun effetto sulla definizione e applicazione degli intervalli di fattibilità. La rilevanza di questa problematica è acuita se si considera la sua casualità (come anticipato, è un evento che non si verifica in modo ricorrente, ma casualmente). Ad esempio, azzerando i valori di PMAX e PMIN per le ore dalla 5° alla 8° dopo gli esiti MSD1 e entro le 00:03 del giorno D, è capitato che gli intervalli di fattibilità definitivi in esito a MSD2 fossero rimasti “bloccati” per le suddette ore (i.e. limite inferiore dell’intervallo di fattibilità diverso da zero).
È quindi fondamentale che Terna individui una soluzione per migliorare il processo di applicazione degli intervalli di fattibilità, facendo sì che l’algoritmo utilizzato per quantificarli tenga sempre conto dei parametri tecnici delle unità interessate.
Con riferimento alla recente consultazione per la modifica di alcune parti del Codice di Rete pubblicata da Terna il 10 novembre 2021, da una prima lettura della proposta, apprezziamo il tentativo di Terna risolvere questi aspetti, e ci riserviamo di inviare osservazioni puntuali a riguardo in risposta alla consultazione.
In generale, comunque, notiamo che l'introduzione degli intervalli di fattibilità vincolanti per 8 periodi orari di fatto riduce il livello di flessibilità del MI rispetto alle precedenti 7 sessioni MI. Con la chiusura della sessione MI6 alle 11:15, l’operatore aveva maggiore flessibilità di agire nelle ore 17-24. A oggi invece, con la chiusura della CRIDA MI3 alle 10, la presenza degli intervalli di fattibilità vincola gli operatori dall’ora 13 alla 20 non rendendo possibili neanche piccoli riacquisti, ove necessario, per compensare eventuali criticità degli impianti in tempo reale. Visto che l'XBID deve necessariamente ricadere in questi intervalli, il livello di flessibilità auspicato con il continuous trading è in realtà fortemente ridotto.
Inoltre, come già espresso in occasione della nostra risposta al DCO n°43 per la modifica del Codice di Rete, richiediamo che per garantire adeguata trasparenza del mercato Terna comunichi ai singoli operatori le motivazioni alla base dell’applicazione degli intervalli di fattibilità. Tale comunicazione potrebbe essere effettuata in D+8, in linea con le tempistiche di comunicazione degli altri dati MSD. Ciò sarebbe peraltro in linea con quanto richiesto dall’ARERA nella Delibera 218/2021/R/eel, in cui è stato richiesta la trasmissione con cadenza semestrale di “una rendicontazione dei vincoli introdotti e delle relative motivazioni, nonché di eventuali criticità rilevate (anche su segnalazione degli operatori) nella loro applicazione”.
Un ultimo aspetto riguarda il cd. “Programma vincolante affiorante”, menzionato e messo a disposizione da Terna nell’ultimo mese e mezzo, non è definito esplicitamente nel Codice di Rete e pertanto non è chiaro se e come gli operatori dovranno utilizzarlo. Il Programma vincolante affiorante infatti è stato presentato nelle riunioni con Terna come piano unico di riferimento da seguire per gli impianti per l'ora immediatamente successiva. Ci si è ritrovati, purtroppo, ad avere un piano valido effettivamente solo per l'ora successiva, ma non per quelle ulteriori fino alle 24 di ogni giorno. È anche capitato che, in alcune giornate, il Programma vincolante affiorante venisse stato pubblicato, ma non il PVRR che invece è esplicitamente disciplinato nel Codice di Rete e costituisce il corretto riferimento per gli operatori.
Le maggiori criticità si verificano in occasione degli avviamenti e dei cambi d’assetto delle unità, perché gli operatori non riescono a disporre di una chiara visione di quello che dovrà fare l'impianto dopo l'ora successiva. Di fatto, anche i dati tecnici di permanenza in assetto non sono sempre visti correttamente dal Piano vincolante affiorante e a volte portano a errori sulle ore non definitive, anche in caso di avviamenti per tempi di permanenza in servizio.
Occorre quindi che vengano forniti dei chiarimenti in merito a questa nuova tipologia di programma rendendolo un riferimento concreto per il dispacciamento corretto degli impianti, eventualmente aggiornando il CdR così da disciplinarne il funzionamento e l’utilizzo. In caso contrario, il rischio per gli operatori di incorrere in sbilanciamenti rimarrà elevato e, per tentare di evitarli, saranno costretti a contattare sia la programmazione che l'attuazione di Terna (con evidenti problemi gestionali sia per operatori che per Terna stessa) senza però avere la certezza che l'attuazione dei piani venga gestita correttamente, dato che ci si trova a ridosso dell'esecuzione del profilo di carico.
Osservazioni di dettaglio
Problematiche con le piattaforme LTS e PN gestite da GME
- Problemi di inversione bid-ask a schermo: durante l’utilizzo della piattaforma LTS è stata notata in alcune occasioni un’inversione dei prezzi di offerta e di acquisto. La durata di questo “glitch” è variata da qualche decina di secondi ad alcuni minuti. Questo problema, soprattutto nei casi in cui perdura per più minuti, è molto critico perché mostrando dei dati invertiti può indurre in errore l’operatore.
- Incoerenza tra LTS e IPEX nella struttura dei valori mostrati sulla piattaforma: i valori delle quantità scambiate su IPEX hanno 3 cifre decimali, mentre su LTS soltanto una. Questa incongruenza diventa molto problematica nei casi in cui un operatore è impossibilitato ad azzerare l’output di un impianto per il quale è già stata accettata parzialmente un’offerta.
- Difformità importanti tra test e produzione: è stato riscontrato che le quantità accettate MSD, presenti all’interno degli esiti delle aste CRIDA durante la fase di test, dal go-live non lo sono più. Inoltre, dopo la prima settimana di esercizio del SIDC è stato deciso di utilizzare un formato unico di offerta (basket con limite a 100 offerte), mentre nelle prove in bianco è stato possibile impiegare un formato generico di offerta che non prevedeva di limiti al numero di offerte. Sebbene siamo consci del fatto che le prove in bianco per definizione non sono pienamente rappresentative del “prodotto finale”, riteniamo controintuitivo e controproducente testare nelle fasi di test alcune funzionalità che poi vengono immediatamente rimosse o non implementate nella fase di esercizio senza fornire un’adeguata motivazione agli operatori. Questo perché ogni difformità da quanto testato nelle prove in bianco richiede agli operatori di adeguarsi in tempi molto rapidi, con non poche difficoltà, alle nuove disposizioni.
- Impossibilità di inserire più di un’offerta standard (o di un basket) in un singolo file XML per il caricamento delle offerte su XBID: questo fenomeno in sé non sarebbe problematica, se non che la modifica nella sintassi è stata adottata in tempi strettissimi su una piattaforma già attiva come ambiente di esercizio.
- Ritardo nella messa a disposizione degli esiti della prenomina necessaria per entrare in MSD1: segnaliamo che tali esiti vengono ricevuti dagli operatori tre minuti dopo la chiusura dei termini per la presentazione di offerte in MSD1, di fatto rendendo impossibile controllare l’esito prenomina prima della sottomissione dei prezzi MSD.
- Lag della piattaforma: numerosi operatori hanno riscontrato in più occasioni un lag significativo nell’utilizzo della piattaforma.
Di seguito segnaliamo altre problematiche o inefficienze sulle quali auspichiamo un rapido intervento:
- Numero offerte visualizzate sulla piattaforma LTS: nella schermata della piattaforma LTS viene visualizzato solo un numero limitato di offerte aperte. Sarebbe preferibile che ne venga visualizzato un numero maggiore. Tra l’altro segnaliamo che nella prima fase erano visibili 10 offerte, poi ridotte a 5.
- Criticità offerte iceberg e basket: una volta sottomessa un’offerta iceberg non è più possibile modificarla. Inoltre, le offerte basket non possono essere clonate.
- Automatizzazione download esiti XBID: riteniamo utile e opportuno che il GME renda possibile lo scaricamento degli esiti XBID nonché di tutti i dettagli di programmazione fisica/offerte accettate XBID, attualmente scaricati manualmente ogni giorno dagli operatori, tramite un sistema di download automatico (FTP).
- Pubblicazione di offerte “incomplete”: è capitato che, per errore dell’operatore, alcuni campi dati non sono stati compilati e quindi delle offerte sono state caricate incomplete sulla piattaforma LTS. Sarebbe utile poter permettere di modificare un’offerta anche dopo che è stata caricata (eventualmente entro un tempo limite).
- Schermata degli ordini aperti: sarebbe utile aggiungere una colonna per filtrare gli ordini aperti ed eventualmente effettuare delle operazioni di revoca. Alcuni dei filtri per facilitare la ricerca potrebbero essere “scopo”, “tipo” e “stato”.
- Schermata posizioni nette: sarebbe utile aggiungere campo “data di flusso” per poterlo utilizzare come filtro di ricerca.
- Integrazione piattaforma archivio con quella produzione: queste due piattaforme dovrebbero essere integrate in un’unica piattaforma per facilitare il reperimento e l’analisi dei dati da parte degli operatori.
Problematiche con la piattaforma GDR gestita da Terna
- Mancata comunicazione dei PV ID: sono state riscontrate diverse situazioni in cui i programmi provvisori ID non sono stati comunicati nonostante la sessione XBID si fosse correttamente conclusa sulle piattaforme GME. Gli operatori hanno avuto contezza della mancata comunicazione del PV ID solo tramite un popup sulla piattaforma GDR che segnalava la cancellazione della sessione. Popup che però è molto meno efficace di un messaggio diretto per evidenziare all’operatore la mancata comunicazione dei programmi.
- Comunicazione degli esiti preliminari MSD ex-ante nel PV “affiorante” con logica diversa rispetto a PV provvisori ID: nonostante non trovi riferimento esplicito nel Codice di Rete, non riteniamo corretto che nel cosiddetto Programma vincolante affiorante non siano indicati anche gli esiti preliminari di MSD. Ciò andrebbe corretto, inserendo tale dato.
- Applicazione intervalli fattibilità
Tutte le tecnologie: gli intervalli di fattibilità sono utilizzati da Terna frequentemente e in maniera stringente. Questo è particolarmente critico e impattante, in quanto nei casi in cui gli intervalli di fattibilità applicati in esito alle sessioni MSD ex-ante non rispettano le caratteristiche tecniche degli impianti (ad esempio avendo dei limiti superiori con un valore inferiore alla potenza minima Pmin dell’impianto), o risultano molto stretti sul piano vincolante, l’operatore può ritrovarsi nella condizione di non poter ricorrere a tali impianti o correggerne il programma, dovendoli tenere “bloccati” per svariate ore, e nel peggiore dei casi a dover sbilanciare, con impatti negativi sia sull’operatore stesso che sul funzionamento del SIDC.
- Impianti idroelettrici: un altro problema riscontrato riguarda l’applicazione degli intervalli di fattibilità agli impianti idroelettrici. Evidenziamo infatti che in alcune situazioni di idraulicità eccezionale (es. alluvioni, forti piogge), gli operatori che gestiscono tali impianti necessitano di modificare in tempi rapidi i propri programmi, ma con la presenza degli intervalli di fattibilità ciò non risulta possibile. Chiediamo quindi che, esclusivamente nelle situazioni eccezionali sopra descritte in cui l’impianto idroelettrico è soggetto a indisponibilità al bilanciamento, tale impianto possa modificare comunque i propri programmi, non rispettando quindi gli intervalli di fattibilità, oppure in alternativa che possano essere superati gli intervalli di fattibilità provvisori (rispettando sempre e comunque quelli definitivi). Per tali casistiche eccezionali, l’esonero dai vincoli di fattibilità (in generale o solo per quelli provvisori) potrebbe essere gestito con la MIB (dichiarazione di indisponibilità a MSD e dunque anche ai vincoli di fattibilità) ed un eventuale opportuna casistica di segnalazione su RUP dinamico.
Disservizi e disallineamenti su altri sistemi e piattaforme gestiti da Terna
A partire del 22 settembre, ossia dalla data di entrata in esercizio del SIDC, si stanno riscontrando dei disallineamenti anche su altri sistemi e piattaforme gestiti da Terna, come ad esempio la trasmissione di Ordini di Dispacciamento che contengono dei piani vincolanti scorretti oppure non aggiornati. Altre problematiche sono state riscontrate nell’utilizzo del sistema SCweb. Ad esempio, è stato individuato un errore per cui operatori che hanno provato a cambiare le disponibilità di alcuni dei propri impianti termoelettrici, modificandone i dati tecnici, a ridosso del periodo di indisponibilità (es. modifiche fatte in un’ora H per indisponibilità dell’impianto a partire dall’ora H+1), si sono ritrovati con i valori di alcuni campi (tempi di avviamento e tempi di rampa) azzerati nonostante non fossero stati caricati valori pari a 0. Un ulteriore problematica si è verificata con riferimento alle offerte per la piattaforma RR, con situazioni in cui nelle quantità scambiate sulla piattaforma TERRE sono state prese in considerazione delle quantità in acquisto o in vendita errate, ad esempio relative al periodo dell’avviamento dell’impianto. Condizione che non è contemplata dall’allegato A.23 al CdR (Punto 5.3.14). In altre occasioni ancora, invece, è stato riscontrato che nel connettersi ai servizi web di GDR e SCweb nel corso degli ultimi due mesi si sono verificati occasioni di download parziali (nello specifico, al momento del download della lista dei nuovi file presenti sul sistema) o di timeout, ossia mancata risposta dei servizi web.
È quindi evidente come l’aumento dei flussi provenienti da GDR e SCweb conseguente all’implementazione di XBID renda ancora più importante il fatto di poter contare su flussi dati robusti, considerato che si va anche ad interrogare i sistemi con una frequenza maggiore.
Dopo alcune indagini svolte dagli operatori per verificare se problemi simili si sono verificati anche in passato, è emerso che questi errori hanno iniziato a presentarsi a partire dal 22 settembre scorso. Tutte queste criticità devono poi essere risolte solo tramite un confronto diretto tra l’operatore e Terna, con impatti significativi per entrambi. Chiediamo quindi che Terna avvii, o intensifichi se le ha già avviate, le attività per indagare questi disallineamenti, anche quelli di portata minore oppure che si presentano soltanto occasionalmente, e risolverli.