Elettricità Futura ha trasmesso le proprie osservazioni ad ARERA in relazione al DCO 381/2021/R/eel del 17 settembre 2021.
L’Associazione condivide la proposta di confermare l’utilizzo a livello nazionale per il prossimo quadriennio, 2022-25, delle coperture dal rischio di volatilità dei corrispettivi di assegnazione della capacità di trasporto (CCR) in alternativa ai diritti di trasmissione di lungo termine (LTTR). Tuttavia, evidenzia come la soluzione alternativa per il rimpiazzo dei CCC con i LTTR non sia stata sufficientemente approfondita. Avere maggiori dettagli sull’utilizzo degli FTR per neutralizzare il rischio associato alla volatilità dei prezzi zonali avrebbe consentito agli operatori di ponderare meglio pro e contro di ciascuna delle due opzioni e fare una scelta più consapevole.
Elettricità Futura chiede pertanto che ARERA continui a valutare l’eventuale utilizzo di strumenti diversi dai CCC e a coinvolgere gli operatori per esporre i risultati di tali valutazioni. Inoltre, l’Associazione segnala l’importanza che, prima della piena attuazione della riforma del superamento del PUN, venga effettuata un’ulteriore consultazione in merito agli interventi di aggiornamento necessari ad assicurare la coerenza dei suddetti strumenti di copertura del rischio con le future regole di valorizzazione dell’energia.
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Osservazioni generali
Condividiamo la proposta illustrata nel presente DCO di confermare l’utilizzo a livello nazionale per il prossimo quadriennio, 2022-25, delle coperture dal rischio di volatilità dei corrispettivi di assegnazione della capacità di trasporto (CCR) in alternativa ai diritti di trasmissione di lungo termine (LTTR). Considerata anche l’ormai pluriennale esperienza degli operatori con questo strumento, riteniamo come ARERA che i CCC rappresentano al momento la migliore soluzione per la copertura degli operatori dalla volatilità del differenziale di prezzo fra la zona fisica di vendita e la zona virtuale di acquisto.
Nonostante con ogni probabilità avremmo comunque ritenuto preferibile un’estensione dell’utilizzo dei CCC per il 2022-25, evidenziamo però come la soluzione alternativa per il rimpiazzo dei CCC con i LTTR non sia stata sufficientemente approfondita. Avere maggiori dettagli sull’utilizzo degli FTR come strumento alternativo ai CCC per neutralizzare il rischio associato alla volatilità dei prezzi zonali, fornendo anche esempi o casi-studio sull’utilizzo del LTTR in altri paesi UE, avrebbe consentito agli operatori di ponderare meglio pro e contro di ciascuna delle due opzioni e fare una scelta più consapevole.
Chiediamo quindi che, in vista delle future evoluzioni del disegno del mercato italiano (soprattutto in vista del superamento del PUN), ARERA continui a valutare l’eventuale utilizzo di strumenti diversi dai CCC, tra cui i LTTR, per la copertura dalla volatilità dei prezzi zonali e a coinvolgere gli operatori per esporre i risultati di tali valutazioni.
Infine segnaliamo l’importanza che, prima della piena attuazione della riforma del superamento del PUN, venga effettuata un’ulteriore consultazione in merito agli interventi di aggiornamento necessari ad assicurare la coerenza dei suddetti strumenti di copertura con le future regole di valorizzazione dell’energia.
Osservazioni di dettaglio
Q1. Si condivide il mantenimento dei CCC o si preferisce l’adozione di LTTR fin dal 2022?
Concordiamo con la proposta di mantenere i CCC per il periodo 2022-25.
In generale, come espresso anche nella nostra risposta alla consultazione tenuta da Terna nel giugno 2020 sulla modifica della procedura per l’assegnazione di CCC/CCP, riteniamo che tali procedure dovrebbero evolvere prevedendo l’assegnazione di CCC con validità non più solo annuale e mensile, ma anche pluriennale (a partire da 2 anni). Prevedere dei prodotti pluriennali (ovviamente sempre con accesso facoltativo), infatti, consentirebbe agli operatori interessati di garantirsi delle coperture migliori e su un orizzonte temporale più lungo. Nel caso tale soluzione fosse implementabile, le procedure concorsuali potrebbero essere riviste ed evolute per consentire all’operatore anche di rivendere la propria posizione, in modo da lasciare agli operatori maggiori possibilità di aggiustare le proprie posizioni nel caso di acquisto di CCC con un orizzonte temporale medio-lungo.
Tenuto conto del sempre maggiore sviluppo atteso delle fonti rinnovabili segnaliamo inoltre l’esigenza che si favoriscano, nel più ampio aggiornamento del disegno di mercato, un insieme di strumenti in grado di fornire una efficace copertura dal rischio congestione anche alle FRNP aventi profili diversi dal baseload e peakload. Ciò in particolare potrà essere conseguito combinando strumenti di gestione della variabilità inter-oraria di prezzo (ad esempio quelli previsti nell’ambito dell’art. 18 della Legge di recepimento della Direttiva UE 2019/944) con i CCC.
Inoltre, al fine di rendere disponibili agli operatori coperture maggiormente aderenti alle proprie necessità, chiediamo di valutare l’introduzione di prodotti di durata inferiore al mese (es. settimanali ed eventualmente giornalieri) e di prevedere possibilità di rivendita/acquisto dei prodotti (transfer e resale) in prossimità della delivery.
Al punto 5.2 del DCO, viene evidenziato come ulteriori valutazioni sul mantenimento dei CCC potranno essere condotte nel momento in cui si concretizzerà il superamento del PUN con applicazione dei prezzi zonali anche lato acquisto. Nonostante esuli dal focus di questa consultazione, vista l’importanza del tema del superamento del PUN forniamo un’osservazione preliminare.
Una volta che il PUN sarà superato (e con esso i meccanismi di CCT e CCC), riteniamo comunque utile che il GME continui a elaborare e pubblicare un indice a esso equivalente che, non avendo più comunque nessuna valenza pratica sui mercati dell’energia, da un punto di vista finanziario continui a rappresentare un indice di riferimento utile per gli operatori per pianificare al meglio le proprie coperture. Una pratica simile è implementata in Norvegia/Svezia dove, in assenza di un prezzo unico come in Italia, Nordpool pubblica un prezzo medio pesato sui volumi in acquisto registrati nelle diverse zone di mercato che non ha alcuna valenza pratica, ma che viene utilizzato come prezzo di riferimento dagli operatori per pianificare le proprie posizioni e coperture.
In conclusione, segnaliamo l’esigenza di una modifica della configurazione dei CCC da FTR-obligations a FTR-options prevedendone l’allocazione di tipo bidirezionale. Gli attuali CCC sono assimilabili (in base alle definizioni del FCA Network Code) a delle FTR-obligations nella direzione “Zona” verso “HUB virtuale (PUN)”. Al fine di garantire una più ampia partecipazione agli operatori (in particolare nelle zone ove l’incompleta copertura offerta dagli attuali CCC scoraggia la partecipazione) si richiede di modificare la configurazione dei CCC in FTR-options (come previsto dagli LTTRs “standard”) e rendere l’allocazione di tali strumenti bidirezionali (del tipo “Zona” verso “HUB virtuale (PUN)” e “HUB virtuale (PUN)” verso “Zona”). Tale modifica, potrebbe essere utile per quantificare ex-ante la perdita massima associabile al rischio di volatilità del CCT e di garantire all’operatore la possibilità di elaborare la propria strategia di offerta senza scontare il rischio di scenari negativi, gravando meno in termini di onere sul sistema.