Elettricità Futura ha trasmesso una lettera all’ARERA evidenziando come il mix energetico “complementare" nazionale per gli anni 2020/2021, pubblicato a settembre dal GSE, stia generando criticità per le imprese di vendita.
In particolare, Elettricità Futura ritiene necessario un intervento dell’ARERA per allineare, a regime, la vecchia metodologia di calcolo con il nuovo mix energetico “complementare" nazionale, introducendo nel breve termine soluzioni in risposta alle richieste di chiarimento, quali note alla lettura del fuel mix energetico nazionale all’interno delle bollette, o altri materiali informativi che specifichino il disallineamento del dato dovuto all’assenza dei bilanci di importazione ed esportazione di energia.
Leggi il testo integrale della lettera
Lo scorso settembre il GSE ha pubblicato il mix energetico “complementare" nazionale per gli anni 2020/2021, dichiarando di aver modificato la metodologia di calcolo per tener conto delle indicazioni dell'Association of Issuing Bodies (AIB).
Sebbene tale nuova metodologia di calcolo (Issuance Based Method) sia stata introdotta per uniformare il calcolo dei mix energetici a livello europeo, sta generando criticità per le imprese di vendita.
La nuova metodologia prevede infatti che il calcolo preliminare del mix energetico complementare sia basato esclusivamente sui dati di produzione e di certificazione rilasciata a livello nazionale, che viene solo in un secondo momento rettificato sulla base dell'European Attribute Mix (c.d. EAM) calcolato dall'AIB, tenendo conto dei bilanci di importazione ed esportazione di energia.
Come noto, le imprese di vendita di energia elettrica sono tenute a fornire ai clienti finali nell’ambito delle bollette le informazioni sulla composizione del mix di fonti energetiche primarie utilizzate per la produzione dell'energia elettrica e, ai fini comparativi, anche il mix nazionale.
Al momento, però, il portale Fuel Mix per il calcolo del mix di approvvigionamento di ciascuna impresa di vendita sembra mantenere la vecchia metodologia, rendendolo di fatto non comparabile con il nuovo mix energetico “complementare" nazionale.
Poiché entrambi i mix vengono inseriti in bolletta, la differenza appare evidente, ad esempio rispetto alla presenza nel mix venditore di una quota di energia nucleare importata, assente nel mix energetico complementare nazionale che considera solo la produzione interna. Questa discrasia tra i modelli sta generando richieste di chiarimento da parte dei consumatori finali.
Riteniamo pertanto necessario un intervento, per allineare, a regime, le due metodologie di calcolo, introducendo nel breve termine soluzioni in risposta alle richieste di chiarimento, quali note alla lettura del fuel mix energetico nazionale all’interno delle bollette, o altri materiali informativi che specifichino il disallineamento del dato dovuto all’assenza dei bilanci di importazione ed esportazione di energia.
