Elettricità Futura e Utilitalia hanno trasmesso alla Commissione Europea osservazioni congiunte in relazione alla proposta della Commissione UE di Regolamento per la revisione dell’assetto del market design.
Si segnala, in particolare:
- meccanismi di cap alle rendite inframarginali non come strumenti strutturali: valutazione positiva.
- PPA: creare Piattaforme nazionali dotate di meccanismi di garanzia. Non rendere obbligatori gli obblighi di copertura tramite PPA per i fornitori di energia.
- Contratti per Differenza: valido strumento per promuovere le FER tramite aste pubbliche.
- Mercati Forward: da migliorare per stabilizzare i segnali di prezzo e favorire una maggiore certezza degli investimenti, valutando la creazione di virtual hub regionali.
- Meccanismi di remunerazione della capacità: pilastro essenziale nell’assetto di mercato, da mantenere e ove possibile migliorare.
- Risorse di flessibilità: fondamentali per il corretto esercizio del sistema elettrico, con un ruolo centrale di DSO e TSO. Necessaria una regolazione tariffaria per incentivare gli sviluppi in nuovi asset di rete e servizi di flessibilità.
- Demand response e accumuli: da integrare nei mercati dell’energia e dei servizi ancillari, prevedendo meccanismi di contrattazione a lungo termine per supportare lo sviluppo di risorse flessibili.
- Obblighi dei DSO: da ponderare per potenziale eccessiva onerosità, valutando semplificazioni e deroghe.
- Settore retail: evitare di “sovra-regolare” il settore, lasciando maggiore discrezionalità agli Stati Membri.
Leggi il testo integrale del documento
La proposta della Commissione UE di Regolamento per la revisione dell’assetto del market design (“proposta”) è indispensabile per perfezionare il funzionamento dei mercati elettrici europei, rivedendo i meccanismi e gli strumenti esistenti e incentivandone di nuovi senza però stravolgere i fondamentali di mercato, quale ad esempio il system marginal price, che a oggi sui mercati short term continua a garantire buoni livelli di efficienza nel definire livelli di prezzo adeguati e competizione tra le risorse.
In primis, si rimarca come positivo il fatto che nella proposta presentata dalla Commissione europea i meccanismi di cap alle rendite inframarginali non siano previsti come strumenti strutturali. L’applicazione delle misure emergenziali per contrastare l’emergenza energetica ha comportato finora pesanti effetti distorsivi nel settore elettrico e danneggiato la fiducia degli investitori.
È positiva l’enfasi sulla necessità di promuovere i PPA e ridurne le complessità e i rischi, ma la proposta di Regolamento dovrebbe spingersi oltre, promuovendo la creazione di Piattaforme PPA nazionali per la stipula di PPA dotate di meccanismi di garanzia solidi ed efficaci anche di natura pubblica. Invece, gli obblighi di copertura tramite PPA per i fornitori di energia non devono essere obbligatori e vanno previsti solo in condizioni particolari (liquidità mercato PPA insufficiente e/o necessità di spinte ulteriori alla realizzazione di nuova capacità FER).
I CfD, se opportunamente tarati, sono un valido strumento di politica energetica per promuovere le FER tramite aste pubbliche, costituendo uno strumento complementare agli strumenti tra operatori privati (es. PPA) per attrarre nuovi investimenti in nuova capacità FER non programmabile o repowering/revamping di impianti esistenti.
I mercati forward devono essere migliorati per stabilizzare i segnali di prezzo e favorire una maggiore certezza degli investimenti. Occorre però valutare attentamente la creazione di virtual hub regionali, soprattutto nei Paesi con un’articolazione zonale del mercato come l’Italia, dove l’hedging della volatilità degli spread dei prezzi zonali può essere conseguito sfruttando e migliorando i meccanismi già esistenti (meccanismo dei “CCC” allocati da Terna).
I meccanismi di remunerazione della capacità sono un pilastro essenziale nell’assetto di mercato, essendo indispensabili a garantire capacità adeguata a rispettare gli standard di adeguatezza e a fornire la visibilità a lungo termine necessaria per gli investitori, e quindi vanno mantenuti operativi e ove possibile migliorati.
L’approvvigionamento di risorse di flessibilità è fondamentale per il corretto esercizio del sistema elettrico e prevedrà un ruolo centrale di DSO e TSO, sia nella pianificazione dei fabbisogni, sia nell’utilizzo delle varie tecnologie, inclusi gli accumuli. È altresì necessaria una regolazione tariffaria capace di sostenere TSO/DSO per incentivare gli sviluppi in nuovi asset di rete, piattaforme e soluzioni per integrare nelle reti tutte le risorse che possono fornire servizi di flessibilità. Demand response e accumuli devono essere integrati nei mercati dell’energia e dei servizi ancillari, in linea con quanto previsto in consultazione, prevedendo non dei segmenti di mercato dedicati come proposto per il prodotto “peak shaving”, ma dei meccanismi di contrattazione a lungo termine al fine di supportare lo sviluppo di risorse flessibili. In particolare, per gli accumuli utility scale, l’introduzione di meccanismi ad hoc di sostegno agli investimenti in nuova capacità dovrà essere opportunamente coordinato con l’aumento del fabbisogno di flessibilità legato alla penetrazione delle FER non programmabili, il cui effetto sarà preponderante sulle reti di distribuzione anche in termini di richieste di nuove connessioni.
Le previsioni circa i nuovi numerosi obblighi in capo ai DSO interessano molteplici attività di ambito ed andrebbero attentamente ponderate in termini di potenziale eccessiva onerosità, valutando opportune semplificazioni ed eventuali deroghe. Si fa in particolare riferimento alla pubblicazione ed all’aggiornamento di informazioni sulla capacità disponibile per nuove connessioni sulla rete in cooperazione con i TSO, alla raccolta, validazione e comunicazione dei dati di energia condivisa nei confronti di consumatori ed operatori di mercato, nonché alla messa a disposizione di punti di contatto per registrare accordi di energy sharing, offrire informazioni sui punti di misura rilevanti, modificare la localizzazione e partecipazione, oltre che validare metodi di calcolo. Con specifico riferimento alle misure per il diritto alla condivisione dell’energia, evidenziamo che, sempre nell’ottica di evitare oneri eccessivi per i DSO, eventuali responsabilità ulteriori a quelle sopra indicate potrebbero essere assegnate ad altri organi designati, in linea con quanto indicato all’art. 15 bis, lettera (i) della proposta di Regolamento.
Le proposte relative al settore retail quali il diritto al sub-metering, la deduzione dell’off-site generation dalla bolletta consumi, l’obbligo di offerta a prezzo fisso per almeno un anno senza la possibilità di introdurre penalità di recesso anticipato, il divieto di “disconnessione” dei vulnerabili in certe condizioni di emergenza prezzi e la previsione di prezzi regolati di natura emergenziale preannunciano impegni regolatori con effetti economici e gestionali importanti per gli operatori. Sebbene sia condivisibile potenziare la protezione dei consumatori in condizioni di mercato particolarmente critiche, è necessario evitare di “sovra-regolare” il settore e lasciare discrezionalità allo Stato Membro sull’adozione di alcune misure (come quella riferita alla deduzione dell’off-site generation), disponendo misure capaci di apportare benefici concreti ai consumatori finali e adeguate forme di socializzazione dei costi di tali misure, evitando esposizioni degli operatori.