Elettricità Futura ha trasmesso una lettera indirizzata ad ARERA e a Terna recante “Segnalazione di anomalie e criticità su prezzi di sbilanciamento negativi”, registrate negli ultimi due mesi sui prezzi di sbilanciamento quartorari e orari con valori negativi estremamente bassi.
L’Associazione rimarca che tali prezzi non solo costituiscono una distorsione nel funzionamento del sistema elettrico italiano, ma determinano per gli utenti del dispacciamento un aumento del costo e una maggiore volatilità. Inoltre, Elettricità Futura condivide con altre Associazioni di settore l’esigenza di un adeguato livello di trasparenza informativa nella gestione da parte di Terna dei i dati sull’esercizio della Piattaforma aFRR.
Per il futuro, Elettricità Futura ritiene opportuno:
- che Terna, al verificarsi di situazioni anomale, pubblichi dei rapporti sull’accaduto e sulle azioni intraprese;
- in caso di ritardi o modifiche nell’iter di fatturazione, invii delle comunicazioni di accompagnamento utili a giustificarle;
- che si esaminino due possibili soluzioni di intervento, proposte dall’Associazione, al fine di prevenire il ripetersi di fenomeni distorsivi.
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Obiettivo della presente comunicazione è quello di segnalare alcune anomalie che si sono registrate negli ultimi due mesi sui prezzi di sbilanciamento quartorari e orari con valori negativi estremamente bassi.
Ad esempio, il 7 agosto alle 21:45, il giorno in cui il picco di prezzo è stato massimo, sono stati toccati prezzi quartorari pari a –3.838,62 €/MWh nella macrozona Sud e –3.655,08 €/MWh nella macrozona Nord. Inoltre, il 23 agosto alle 19:30, si è registrato un picco di prezzi quartorari pari a +4.280,82 €/MWh. Nel caso di prezzi orari, invece, nel solo mese di agosto si sono verificati i prezzi che hanno sforato la soglia dei +/- 1.000 €/MWh complessivamente per 6 ore, e la soglia dei +/- 500 €/MWh per un totale di 26 ore.
Anomalie come questa stanno continuando a ripetersi anche nel mese di settembre (con picchi di prezzo di sbilanciamento sia positivi che negativi).
Tali prezzi di sbilanciamento sembrerebbero collegati all’accettazione sulla Piattaforma aFRR di offerte sottomesse in particolare dall’Austria a prezzi molto bassi in momenti in cui il mercato in Italia risultava già lungo. Dalle prime analisi di mercato risulta che Terna non abbia considerato altre soluzioni, quali ad esempio l’accettazione di offerte più competitive per la aFRR presentate da unità di produzione italiane (soggette a vincoli di prezzo nel range 0 – 3000 €/MWh).
Occorre rimarcare che prezzi come quelli sopra riportati non solo costituiscono una distorsione nel funzionamento del sistema elettrico italiano, dato che gli operatori sono impossibilitati a offrire a prezzi eccedenti l’intervallo di prezzo consentito per la presentazione delle offerte sul MSD e sulle Piattaforme di bilanciamento europee (0 – 3.000 €/MWh), ma determinano per gli utenti del dispacciamento un aumento del costo e una maggiore volatilità.
L’assenza di dati sull’esercizio della Piattaforma aFRR, sia sui portali Terna che sulla Transparency Plaform di ENTSO-e rende complesso ricostruire precisamente quanto accaduto.
Elettricità Futura ha avuto modo di confrontarsi sul tema anche con altre associazioni, quali AIGET ed Energia Libera, e condivide l’esigenza di un adeguato livello di trasparenza informativa nella gestione da parte di Terna dei i dati sull’esercizio Piattaforma aFRR.
In ottica futura, sarebbe utile che Terna, al verificarsi di situazioni anomale quale quella rappresentata, pubblichi dei rapporti sull’accaduto e sulle azioni intraprese (si pensi, ad esempio, ai report ENTSO-e sulle variazioni significative di frequenza). In particolare, a partire dagli spike di prezzo registrati a luglio e agosto, chiediamo che venga effettuata e pubblicata un’analisi volta a ricostruire i motivi per cui il prezzo di equilibrio ha raggiunto quei livelli e, nei casi in cui erano disponibili risorse più economiche non accettate, perché sono state scartate o se sarebbe stato possibile allocare la riserva della Unità abilitate in misura maggiore sul servizio di secondaria.
Per quanto riguarda invece la fatturazione, oltre a procedere rapidamente con l’emissione delle fatture inerenti alle movimentazioni sulla Piattaforma aFRR che non sono state ancora non ricevute, . riterremmo opportuno per il futuro l’invio di comunicazioni di accompagnamento utili a giustificare variazioni di fatturazione. Gli operatori, infatti, nei casi esaminati hanno ricevuto due fatture per gli sbilanciamenti (separate per i prezzi positivi e negativi, al posto della singola fattura di netting), con diversi regimi d’IVA. Occorre inoltre chiarire se è necessario un aggiornamento della disciplina dell’Allegato A.23 al Codice di Rete per contemplare la fatturazione di movimentazioni come quelle oggetto dei casi prima elencati.
Al fine di prevenire il ripetersi di fenomeni distorsivi come quelli sopra citati, riterremmo utile che si esaminino le seguenti possibili soluzioni di intervento:
- applicare un floor a 0 €/MWh e un cap a 3.000 €/MWh alle offerte accettabili da parte di Terna sulla Piattaforma aFRR (fabbisogno elastico);
- in subordine (considerate le potenziali ricadute negative, in termini economici, sulle utenze finali) escludere dalla formula per il calcolo del prezzo di sbilanciamento tutte le offerte accettate a prezzi al di fuori del range di 0-3.000 €/MWh previsto per la presentazione delle offerte su MSD e Piattaforme di bilanciamento UE.
Oltre a ciò, è fondamentale garantire che, come ci risulta sia stato fatto fino a oggi, si approvvigioni sulla Piattaforma aFRR di un fabbisogno di riserva secondaria sulle piattaforme di bilanciamento non superiore a quanto offerto dagli operatori di mercato italiani.
Infine, in base anche alle risultanze dello studio Terna sui motivi della volatilità di prezzo e nel caso in cui le due soluzioni sopra proposte non si ritenessero fattibili, l’unica azione perseguibile rimasta sarebbe quella di sospendere temporaneamente la partecipazione a PICASSO nell’attesa di individuare una soluzione strutturale alla problematica presentata. È chiaro che tale soluzione, considerato l’impatto e le complicazioni tecnico-operative che la renderebbero poco percorribile (e peraltro nemmeno auspicabile), sarebbe da considerare solo come ultima risorsa.
Elettricità Futura si rende disponibile sin da subito a fornire ogni supporto possibile per la discussione sulle soluzioni più opportune e gli eventuali affinamenti da apportare alla regolazione e alla disciplina del Codice di Rete.
In attesa di un gradito riscontro, restiamo a completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento.