Elettricità Futura ha trasmesso le proprie osservazioni al documento congiunto Terna e Snam inerente lo Scenario di domanda di energia elettrica e gas naturale della Regione Sardegna.
Elettricità Futura ritiene che l’incremento dei consumi elettrici finali previsto tra il 2030 ed il 2040 sia riduttivo e guidato quasi esclusivamente dal settore dei trasporti, evidenziando l’utilità di avere maggiore visione delle tecnologie considerate nei diversi settori e delle assunzioni alla base dei valori indicati.
Per il sistema gas, Elettricità Futura prende atto della riduzione prevista, di circa un terzo della domanda rispetto alle precedenti previsioni, sebbene reputi opportuno chiarire alcune incongruenze sulle ipotesi utilizzate per la stima dei consumi 2030-2040. Tra le altre previsioni relative ai consumi gas, rispetto alle quali si ritengono utili chiarimenti: il ruolo dai gas verdi in sostituzione del gas naturale; la propensione allo switch da parte dei consumatori.
Elettricità Futura ritiene utile sapere quali elementi di transizione energetica siano stati presi in considerazione per definire il fabbisogno finale di energia da oggi al 2040: il documento non accenna allo sviluppo di rinnovabili stimato da Terna nel suo ultimo scenario, né ai sistemi di accumulo, né alle potenziali variazioni dei carichi sulla derivanti dal demand response.
Elettricità Futura prende atto che gli scenari analizzati non prevedono consumo di gas naturale per la generazione termoelettrica in Sardegna e chiede che sia predisposto al più presto, con adeguato confronto pubblico, uno studio che analizzi le condizioni di sicurezza attese negli scenari di sviluppo previsti in Sardegna.
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Osservazioni di dettaglio
Guardando agli scenari evolutivi del sistema elettrico in Sardegna, riteniamo positivo l’incremento dei consumi elettrici finali previsto tra il 2030 ed il 2040, ma lo stesso appare alquanto riduttivo e guidato quasi esclusivamente dal settore dei trasporti (+0,9TWh), mentre i consumi elettrici nel settore agricolo e dei servizi risultano invariati a distanza di dieci anni (0,3 TWh e 2,4 TWh, rispettivamente, al 2030 e al 2040) e solo lievemente in aumento quelli relativi al settore domestico (+0,1TWh) ed industriale (+0,2TWh), per un totale di appena +1,2TWh di crescita dei consumi elettrici totali al 2040 (vs il 2030). Sarebbe utile avere maggiore visione delle tecnologie considerate nei diversi settori (ad es. pompe di calore nel settore residenziale) e delle assunzioni alla base dei valori indicati, senza le quali si rende difficile un'analisi informata di quanto contenuto nel documento di scenario, anche alla luce della maturità tecnologia di soluzioni full electric, degli ulteriori sviluppi tecnologici di tali soluzioni e della riduzione di costo già in atto e prevista ulteriormente nei prossimi 18 anni.
Osservando invece il sistema gas, prendiamo atto della riduzione di circa un terzo della domanda di gas rispetto alle precedenti previsioni legata a (i) assenza di consumo per generazione termoelettrica (ii) assenza di domanda per trasporto marittimo (iii) riduzione al 50% dei consumi previsti per autotrazione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, riteniamo ci sia un contrasto da chiarire. Infatti, nel documento viene richiamata in maniera esplicita la riduzione al 50% dei consumi previsti per autotrazione rispetto al Piano Enura, tuttavia di fatto questo elemento non viene considerato nei nuovi scenari (a differenza dei consumi per termoelettrico e trasporto marittimo), che riportano un valore per i consumi dell’autotrazione uguali a quelli previsti nel Piano di Enura (100 MSmc). Questo elemento, se effettivamente incluso, dovrebbe portare a livelli di domanda gas inferiori rispetto a quelli presentati nel documento (927 MSmc al 2030 e 979 MSmc al 2040).
Dagli scenari inoltre è possibile notare come la differenza della domanda gas tra il 2030 e il 2040 sia dovuta esclusivamente ad un incremento dei consumi dei settori residenziale + terziario (174 MSmc al 2030 e 226 MSmc al 2040). Gli altri settori (Industriale 703 MSmc e autotrazione 100 MSMC), mantengono invariata la domanda. In altri termini i settori residenziale e terziario sembrano essere gli unici coerenti con le ipotesi di build-up della domanda in 10 anni a partire dal 2024 previsti nel piano Enura, mentre i settori rimanenti presentano già dal 2030 una domanda coerente con la previsione di mercato “a regime”. Sarebbe quindi opportuno chiarire perché per i settori industria ed autotrazione non vengano considerate le medesime ipotesi di build-up.
Poiché è possibile che la traiettoria di penetrazione del gas naturale stimata da Snam ed Enura preveda un peaking point tra il 2030 ed il 2040 non riportato nel documento, considerata la differenza di tale traiettoria con le previsioni dei più recenti dossier comunitari e globali (es. Fit for 55, RepowerEU, NZE 2050), riteniamo utile avere visione dell’andamento completo dei consumi di gas nell'isola, anno per anno, per meglio comprendere la visione di Snam in merito alla metanizzazione della Sardegna nei prossimi 20 anni.
Relativamente al fabbisogno di gas naturale nel settore dell'Industria in Sardegna, questo non subisce variazioni tra il 2030 ed il 2040 (703 MSm3), quando i consumi elettrici appaiono di contro aumentare in quello stesso periodo (+0,2TWh). Sarebbe utile sapere a cosa è dovuto questo aumento, ed in particolare se l'elettrificazione è prevista spiazzare solo combustibili fossili diversi dal gas naturale.
Nell'intero documento non sembra poi esserci menzione del ruolo giocato dai gas verdi in sostituzione dello stesso gas naturale, da qui al 2040, nei settori industriali hard-to-abate. Anche in questo caso, riteniamo utile che si chiarisca e dettagli il ruolo giocato dai gas verdi nel processo di decarbonizzazione di certi settori, se presente.
Relativamente invece ai confronti con i consumatori in merito ai quali si dichiara che “sia stata manifestata una significativa propensione allo switch a gas naturale rispetto agli altri combustibili”, chiediamo che sia consentito di visionare i risultati di tali confronti e di avere maggiori informazioni sulla metodologia e sul campione analizzato (ad esempio, sono state distribuite surveys tra la popolazione e ad un campione rappresentativo di industrie / esercizi commerciali?). Inoltre, per quanto riguarda le considerazioni sulla sostituzione con gas naturale dei combustibili tradizionali nel mercato residenziale, non ci sembra sufficiente il richiamo al capitolo 2 che viene fatto a pagina 11. A nostro avviso occorre un maggior livello di dettaglio sul punto.
Il documento – pur riportando i valori contenuti nel Documento di Descrizione degli Scenari 2022 (DDS) – non accenna nello specifico allo sviluppo di rinnovabili stimato da Terna nel suo ultimo scenario, né ai sistemi di accumulo in grado di favorirne la penetrazione e l'integrazione nel sistema energetico Sardegna, né si fa cenno alla possibilità per consumatori residenziali, industriali e commerciali di fornire risorse alla rete riducendo o incrementando i propri carichi di consumo mediante il demand response. Sarebbe utile sapere quali elementi di transizione energetica sono stati presi in considerazione per definire il fabbisogno finale di energia (di elettricità, di gas e di altri vettori) da oggi al 2040.
Infine prendiamo atto che gli scenari analizzati non prevedono consumo di gas naturale per la generazione termoelettrica in Sardegna, in considerazione degli scenari predisposti da Snam e da Terna, che tengono conto degli esiti delle aste del Capacity Market e degli obiettivi di realizzazione di risorse rinnovabili non programmabili e sistemi di accumulo, oltre che di sviluppo della rete. Al momento manca uno studio che analizzi le condizioni di sicurezza attese negli scenari previsti in Sardegna, tenuto conto della radicale evoluzione attesa, rispetto all’assetto attuale. Chiediamo pertanto che tale studio sia predisposto al più presto, con adeguato confronto pubblico, e che sia adeguatamente considerato negli scenari di sviluppo in Sardegna.