Elettricità Futura ha trasmesso una lettera al MiTE per condividere alcune riflessioni sulle soluzioni per il superamento dei prezzi regolati, anche in vista dell’ultima fase di liberalizzazione del mercato retail per i clienti domestici.
Elettricità Futura ritiene che l’istituzione di un servizio di ultima istanza, quale il Servizio a Tutele Graduali (STG), non sia una soluzione che realizzi in modo pieno ed efficace la transizione dei clienti al mercato libero. Secondo l’Associazione il STG rappresenta un “meccanismo di passaggio” che non incentiva i clienti a entrare nel mercato libero, costituendo di fatto una “tutela surrogata” che frena il percorso di liberalizzazione del mercato elettrico, non promuovendo la partecipazione attiva e consapevole dei clienti e ribaltando sui clienti il rischio di volatilità dei prezzi.
Secondo Elettricità Futura anche il modello di funzionamento delle aste proposto presenta alcuni elementi di criticità, quali, ad esempio, l’assenza di meccanismi di controllo di riduzioni eccessive delle offerte che portino a prezzi di aggiudicazione insostenibili nel lungo periodo, generando rischi per il sistema.
In vista del superamento della maggior tutela per il segmento dei clienti domestici, Elettricità Futura propone un meccanismo alternativo che si basi su 4 direttrici:
- ripensare il design delle aste in modo tale che, partendo da un valore base dei lotti di clienti, si generi una rendita attraverso procedure competitive con offerte al rialzo;
- prevedere il definitivo passaggio al mercato libero dei clienti;
- consentire la partecipazione alle gare ai soli operatori della vendita di energia elettrica con comprovata esperienza e solidità economica, operativa e reputazionale;
- salvaguardare la stabilità occupazionale dei lavoratori oggi impiegati nel servizio di tutela.
Per i clienti cd. “vulnerabili”, Elettricità Futura ritiene che debba essere valutato un supporto attraverso misure sociali diverse dalla tutela di prezzo, in linea con quanto già previsto dalla normativa citata (art.11 co.4 DL n. 210/21), evitando in ogni caso una “segregazione” dei clienti vulnerabili. Pertanto, l’obbligo di “offerta” da parte dei venditori di una fornitura ad hoc ai clienti che rientrano nel bacino di utenza dei “vulnerabili” non dovrebbe tradursi in un obbligo di “applicazione” tout court, ma rimanere un’opzione di scelta del cliente.
In linea generale, qualsiasi formula si deciderà di adottare, dovrà essere implementata minimizzando i costi per il sistema.
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Gentile Direttore,
facendo seguito all’utile canale di confronto avviato con la riunione del 25 marzo scorso, desideriamo condividere alcune ulteriori riflessioni di Elettricità Futura sulle soluzioni per il superamento dei prezzi regolati, anche in vista dell’ultima fase di liberalizzazione del mercato retail per i clienti domestici.
Come già rappresentato durante l’incontro e riportato nella nostra risposta al DCO ARERA 45/2022/R/eel, riteniamo che l’istituzione di un servizio di ultima istanza quale il Servizio a Tutele Graduali (STG) non sia una soluzione che realizzi in modo pieno ed efficace la transizione dei clienti al mercato libero.
Il STG rappresenta un “meccanismo di passaggio” che non è tuttavia costruito, nel rispetto degli obiettivi fissati dalla Legge Concorrenza 124/2017, per incentivare i clienti a entrare nel mercato libero per coglierne tutti i benefici connessi in termini di prezzo, qualità, innovazione e differenziazione dell’offerta e dei servizi. La previsione di assegnazione dei clienti attraverso il STG, nella pratica, porta alla creazione di una “tutela surrogata” che frena il percorso di liberalizzazione del mercato elettrico non promuovendo la partecipazione attiva e consapevole dei clienti, fondamentale, come sottolineato anche dalle direttive europee, per il successo della liberalizzazione e per la stessa transizione energetica.
Così come strutturato, inoltre, il STG ribalta sui clienti tutto il rischio di volatilità dei prezzi non valorizzando le potenzialità del mercato libero, rese ben evidenti dalla crisi energetica che l’Europa e l’Italia stanno tutt’ora attraversando, nel garantire ad una grossa fetta dei clienti costi più contenuti e stabili nonostante gli incrementi dei prezzi all’ingrosso, tanto è vero che i prezzi medi ai clienti finali nel mercato libero nel 2021 sono stati inferiori rispetto al mercato tutelato, come evidenziato nella recente Relazione annuale ARERA.
Anche il modello di funzionamento delle aste proposto presenta alcuni elementi di criticità, quali, ad esempio, l’assenza di meccanismi di controllo di riduzioni eccessive delle offerte che portino a prezzi di aggiudicazione insostenibili nel lungo periodo e capaci di generare rischi per il sistema. Come disciplinato dalla Legge Concorrenza 124/2017, è necessario anche evitare “alterazioni delle condizioni di fornitura a tutela di tali clienti”. Appare quindi imprescindibile adottare modalità atte a selezionare operatori affidabili in grado di soddisfare adeguatamente le esigenze dei clienti destinatari del servizio.
Pur apprezzando le proposte di affinamento del meccanismo adottate con la Delibera 208/2022/R/eel che disciplina il STG per le microimprese (es. rafforzamento soglia minima di clienti serviti per poter essere ammessi alle aste, coincidenza tra esercente il STG e titolare del contratto di trasporto e dispacciamento, contratto unico per i POD del STG microimprese e quelli del mercato libero, affinamento delle soluzioni informative per rendere meglio edotti i clienti del passaggio al STG, ecc.) riteniamo che si debba quindi valutare una soluzione strutturale differente, realmente capace di superare le criticità delle tutele graduali.
In vista, pertanto, del superamento della maggior tutela per il segmento dei clienti domestici, che, considerata la dimensione, rappresenta la sfida più importante nel percorso di liberalizzazione del mercato elettrico, riportiamo le nostre proposte per un meccanismo alternativo che si basi sulle seguenti 4 direttrici:
- Ripensare il design delle aste in modo tale che, partendo da un valore base dei lotti di clienti, si generi una rendita attraverso procedure competitive con offerte al rialzo e si garantisca al sistema qualità, concorrenzialità e affidabilità. Tale rendita derivante dalle aste, posto l’attuale scenario energetico caratterizzato dall’introduzione di numerose misure per la restituzione dei profitti, potrebbe rendere disponibili risorse per iniziative a supporto del sistema, quali bonus sociali e agevolazioni per i clienti vulnerabili, o per operazioni antinflazionistiche.
- Prevedere il definitivo passaggio al mercato libero dei clienti e non la creazione di un servizio regolato e soggetto a riassegnazione.
- Rendere possibile la partecipazione alle gare ai soli operatori della vendita di energia elettrica con comprovata esperienza e solidità economica, operativa e reputazionale, fissando opportuni requisiti di ammissione alle gare (ivi incluso il numero minimo di clienti serviti, che dovrà variare anche in funzione della dimensione dei lotti di clienti messi a gara).
- Implementare un meccanismo finalizzato a salvaguardare la stabilità occupazionale dei lavoratori oggi impiegati nel servizio di tutela tenendo gli attuali esercenti la maggior tutela indenni dei costi, documentati, che non potranno essere più recuperati a seguito del trasferimento dei clienti ad altri operatori.
Facendo seguito infine all’invito a condividere proposte relative ai clienti cd. “vulnerabili”, cogliamo l’occasione per alcune considerazioni sul recepimento dell’art. 11 del DL 8 novembre 2021, n. 210.
Per questi clienti dovrebbe essere valutato in primis un supporto attraverso misure sociali diverse dalla tutela di prezzo, in linea con quanto già previsto dalla normativa citata (art.11 co.4).
In ogni caso, riteniamo che la norma debba essere recepita facendo in modo di non dare vita a una “segregazione” dei clienti vulnerabili ai margini del mercato elettrico. Sarà pertanto fondamentale non creare un ulteriore servizio aggiuntivo per questi clienti, che andrebbe contro il principio di semplificazione regolatoria e di minimizzazione di oneri e costi per tutti gli attori coinvolti.
Pertanto, l’obbligo di “offerta” da parte dei venditori di una fornitura ad hoc ai clienti che rientrano nel bacino di utenza dei “vulnerabili”, già previsto dalla normativa, non dovrebbe tradursi in un obbligo di “applicazione” tout court, ma rimanere un’opzione di scelta del cliente. Questo sia al fine di preservare i clienti che, pur rientrando nella definizione dei vulnerabili, sono sufficientemente capacitati e consapevoli del funzionamento del mercato elettrico e hanno già scelto da sé un’offerta di mercato libero, sia per ridurre oneri e costi implementativi per gli operatori.
Considerato infine che l’attuale periodo di forte volatilità dei prezzi ha mostrato le criticità intrinseche delle offerte indicizzate al PUN, la soluzione proposta dalla normativa potrebbe non essere ideale.
In linea generale, qualsiasi formula si deciderà di adottare, dovrà essere implementata minimizzando i costi per il sistema. In tale ottica, alcune possibili soluzioni potrebbero essere l’obbligo di un’offerta simil-PLACET, oppure la replica di quanto accade per la tutela gas.
Posta la rilevanza e la complessità dei temi affrontati, restiamo a sua disposizione per illustrare le proposte brevemente introdotte e per fornire ogni supporto necessario.