Elettricità Futura ha trasmesso una lettera al Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria e all’Assessore alle politiche agricole e agroalimentari e alla tutela e valorizzazione ambientale dell'Umbria per evidenziare alcune criticità riscontrate nella Deliberazione richiamata in oggetto in tema di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Pur apprezzando la volontà di aggiornare una norma non più attuale e adeguarla alle esigenze emerse nel corso degli anni, Elettricità Futura ritiene che la proposta avanzata lo scorso 24 novembre 2021 e in corso di approvazione, rischia di rappresentare un ostacolo ulteriore al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari di decarbonizzazione, anche alla luce dei recenti sviluppi normativi sul tema.
In particolare, Elettricità Futura ritiene che la Deliberazione sia viziata da elementi in contrasto con le norme nazionali (Dlgs 8 n. 199/21 di recepimento della Direttiva Europea RED II) e i principi generali espressi dalle stesse, che “nelle more dell’individuazione delle aree idonee” scongiurano la presentazione di “moratorie ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione.”
Elettricità Futura invita la Regione a modificare la proposta normativa prima della sua adozione e si rende disponibile a un costruttivo confronto.
Leggi il testo integrale della lettera.
Egregio Presidente,
con la presente Elettricità Futura intende sottoporre alla Sua attenzione alcune criticità riscontrate nella Deliberazione richiamata in oggetto che intende modificare il Regolamento Regionale 29 luglio 2011, n. 7 in tema di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Pur apprezzando la volontà di aggiornare una norma non più attuale e adeguarla alle esigenze emerse nel corso degli anni, ci permettiamo di evidenziare che la proposta avanzata lo scorso 24 novembre 2021 ed in corso di approvazione, rischia di rappresentare un ostacolo ulteriore al raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari di decarbonizzazione, anche alla luce dei recenti sviluppi normativi sul tema.
In particolare, ci preme sottolineare i seguenti elementi critici.
La Deliberazione è stata redatta in data anteriore rispetto all’entrata in vigore del decreto di recepimento della Direttiva RED II (Dlgs 8 novembre 2021, n. 199), ponendosi in contrasto con alcuni principi stabiliti da tale decreto, che dovranno essere disciplinati da successivi decreti attuativi che verranno emanati del MiTE sul tema dell’individuazione delle aree idonee/non idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile.
Tale Deliberazione, infatti, impone dei limiti di occupazione del suolo per impianti in alcuni casi persino più stringenti rispetto a quelli sino ad oggi in vigore, come nel caso di impianti fotovoltaici collocati su aree agricole che non prevedono il contestuale effettivo sfruttamento agricolo o pastorale (limite del 5% rispetto al 10% della vecchia legge).
Il decreto n. 199 attribuisce esplicitamente al MiTE il compito di definire la massima porzione di suolo occupabile.
Inoltre, la Deliberazione regionale impone un limite del 20% di occupazione del suolo per l’agrivoltaico, senza che ad oggi sussista una specifica definizione normativa di agrivoltaico.
In aggiunta, vengono posti ulteriori limiti (dal 40% al 60%) all’installazione di impianti fotovoltaici collocati su aree industriali, mentre per le aree dismesse viene stabilito che i limiti vengano fissati in concerto con i Comuni; anche in questo caso il testo appare in contrasto con quanto previsto dal decreto n. 199 del 2021 e con la vigente normativa in tema di riparto delle competenze ai fini dell’individuazione delle aree idonee/non idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
In conclusione, Elettricità Futura ritiene la Deliberazione in oggetto viziata da elementi di contrasto rispetto alle norme richiamate e ai principi generali espressi dalle stesse, che “nelle more dell’individuazione delle aree idonee” scongiurano la presentazione di “moratorie ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione.” (artt. 20 e 23 del decreto n. 199 del 2021).
Per tutti i suddetti motivi, invitiamo la Regione a modificare la proposta normativa prima della sua adozione e ci rendiamo disponibili ad un costruttivo confronto affinché il nuovo testo si ponga l’obiettivo di favorire - anziché limitare - lo sviluppo degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nel pieno rispetto della tutela dell’ambiente e del paesaggio regionale, coerentemente con quanto disciplinato dalle disposizioni recentemente entrate in vigore.