Regione Abruzzo: Illegittimità costituzionale dell’art. 4 della Legge n. 8/2021

Con la Sentenza n. 77/2022, depositata lo scorso 25 marzo, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 4 della legge della Regione Abruzzo n. 8/2021 per violazione dei principi fondamentali della materia «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia», di cui all’art. 117, terzo comma della Costituzione.

La norma regionale, in particolare, l’art. 4 impugnato con ricorso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, aveva introdotto la sospensione dei procedimenti autorizzativi per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili e di impianti per il trattamento dei rifiuti, in attesa dell’adozione delle Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.

Secondo i Giudici della Consulta la norma si pone in contrasto con i principi fondamentali della materia di celere conclusione delle procedure di autorizzazione e di massima diffusione degli impianti da fonti rinnovabili, principi che sono al contempo attuativi di direttive dell’UE e che riflettono impegni internazionali volti a favorire l’energia prodotta da fonti rinnovabili, risorse irrinunciabili al fine di contrastare i cambiamenti climatici.

La sentenza della Corte Costituzionale si pone in linea con quanto espressamente previsto dall’art.20 del D. Lgs. n. 199/21 con il quale - al fine di impedire l’adozione di norme regionali che arrestino lo sviluppo degli impianti FER, in attesa dell’adozione dello strumento di pianificazione che individui le aree non idonee - è stato disposto che “nelle more dell'individuazione delle aree idonee, non possono essere disposte moratorie ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione”.

Leggi il testo integrale del Commento dell'Avvocato Giovanni Battista De Luca dello Studio Legale Pedersoli