Aggiornamento mensile su sistema e mercato elettrico: Ottobre 2022

Secondo i dati del GME, a ottobre il PUN è calato significativamente a 212 €/MWh, dimezzandosi rispetto a settembre e tornando in linea con i prezzi dello stesso mese dell’anno scorso (-51%/-218 €/MWh rispetto a settembre 2022 e -3%/-6 €/MWh rispetto a ottobre 2021). Il PUN orario massimo registrato è stato di 600 €/MWh. Il dimezzamento del PUN, sebbene positivo, è comunque una notizia “agrodolce”: il calo è riconducibile sostanzialmente a un eccesso dell’offerta di gas naturale dovuto sia all’ormai completo riempimento degli stoccaggi (in Italia al 95%, secondo notizie di stamattina) che, purtroppo, alla riduzione della domanda di energia a causa degli aumenti dei prezzi delle bollette e delle temperature miti rispetto alla media. Se questa inversione di tendenza rispetto alla prima parte dell’anno lascia aperto lo spiraglio a previsioni ottimistiche per l’inverno 2022, è sicuramente il 2023 a destare più preoccupazioni. 

Secondo i dati preliminari di Terna, la produzione elettrica da FER a ottobre ha registrato un altro calo rispetto al 2021 (-17%, 7082 vs 8533 GWh). A ottobre sono stati sia il comparto idroelettrico che eolico a essere in difficoltà, registrando rispettivamente un -37% (1945 vs 3072 GWh) e -36% (1069 vs 1664 GWh). Inferiori al 2021 anche la produzione da biomasse e geotermica (entrambe -3%). In aumento invece la produzione fotovoltaica (+18%) e termoelettrica (+3%). È stato poi registrato un calo significativo anche del saldo estero (-17%).

Il prezzo delle quote di emissione ETS (EUA) a ottobre è risalito leggermente arrivando a 81 €/EUA (+3%, +3 €/EUA rispetto a settembre, 78 €/EUA) con un totale di 47 mln di quote scambiate.