Il Market Monitoring Report 2024 sul Mercato dell’Idrogeno pubblicato dall’Agenzia per la Cooperazione dei Regolatori dell’Energia (ACER) traccia progressi, difficoltà e misure necessarie per la diffusione dell’idrogeno nell’Unione Europea.
Dal Report emerge un quadro in evoluzione: il mercato europeo dell’idrogeno sta lentamente prendendo forma, ma è ancora lontano dagli ambiziosi obiettivi prefissati dall’Unione Europea. Attualmente, il consumo di idrogeno ammonta a 7,2 milioni di tonnellate (Mt), con il 99,7% derivante da fonti fossili. Solo 22.000 tonnellate sono prodotte tramite elettrolisi, tecnologia cruciale per ottenere idrogeno rinnovabile. Entro il 2030, l’UE mira a raggiungere una produzione di 10 Mt e un consumo di 20 Mt, di cui metà importati.
Nonostante l’aumento di progetti per elettrolizzatori e infrastrutture, l’attuale capacità installata (216 MW) è ben al di sotto dell'obiettivo intermedio di 6 GW entro il 2024 e dei 40 GW previsti per il 2030.
Tra le sfide evidenziate troviamo il tema costi: l’idrogeno prodotto da elettrolisi è fino a quattro volte più caro rispetto a quello ottenuto da combustibili fossili. Questo divario limita la competitività e l’adozione su larga scala. Pesano inoltre le incertezze sulla futura domanda e sui prezzi che rendono gli investimenti iniziali rischiosi. Dal lato infrastrutturale, lo sviluppo di una rete dedicata al trasporto di idrogeno è essenziale, ma si sottolinea l’importanza di evitare il sovradimensionamento e il sottoutilizzo delle reti. Il riutilizzo delle infrastrutture esistenti per il gas naturale potrebbe ridurre i costi, tuttavia richiede valutazioni tecniche e normative approfondite. Strategica sarebbe anche una pianificazione integrata tra reti elettriche e infrastrutture per l’idrogeno. Il coordinamento tra i due sistemi risulta cruciale per ottimizzare le risorse e minimizzare i colli di bottiglia.
Il rapporto ricorda anche il percorso normativo in atto: il pacchetto europeo per la decarbonizzazione del gas e dell'idrogeno, pubblicato nel 2024, fornisce una base normativa per sostenere la transizione verso l’idrogeno, tuttavia, gli Stati membri dovranno recepire le direttive connesse nei loro quadri legislativi entro il 2026, per evitare frammentazioni e disallineamenti.
Il report è disponibile a questo link