DNV ha realizzato la sesta edizione dell' “Energy Transition Outlook" (ETO 2022), che presenta i risultati pervenuti dal loro modello indipendente del sistema energetico mondiale. Copre il periodo fino al 2050, e prevede il mix energetico, l'offerta e la domanda a livello globale e in 10 regioni del mondo.
Il report presenta sei punti chiave:
1) I prezzi elevati dell'energia e la maggiore attenzione alla sicurezza energetica dovuta alla guerra in Ucraina non rallenteranno la transizione a lungo termine. Infatti, l'influenza di questi fattori sulla transizione è bassa rispetto ad altri quali: il crollo dei costi delle rinnovabili, l'elettrificazione e l'aumento dei prezzi del carbonio.
2) La COP26 e l'IPCC hanno richiesto un'azione urgente che non si è concretizzata: le emissioni rimangono a livelli record. Per garantire l'azzeramento delle emissioni al 2050 sarà necessario che queste diminuiscano dell'8% ogni anno.
3) Nonostante le sfide a breve termine sui costi delle materie prime, la crescita della capacità del solare e dell'eolico è inarrestabile: entro il 2050 saranno cresciuti rispettivamente di 20 e 10 volte.
4) L'idrogeno fornisce solo il 5% della domanda globale di energia nel 2050, un terzo del livello necessario per l'azzeramento delle emissioni. Nel tempo l'idrogeno verde da fonti rinnovabili dedicate e dalla rete diventerà dominante, mentre l'idrogeno blu e l'ammoniaca blu manterranno un ruolo importante nel lungo termine.
5) Ci stiamo dirigendo verso un riscaldamento di 2,2°c, è necessaria un'azione massiccia e tempestiva per ridurre le emissioni. Non dovranno esserci nuovi giacimenti di petrolio e gas dopo il 2024 nei Paesi ad alto reddito e dopo il 2028 nei Paesi a medio e basso reddito.
6) I paesi dell'OCSE devono essere a zero emissioni entro il 2043, e la Cina deve ridurre le emissioni entro il 2050. L'elettricità rinnovabile, l'idrogeno e la bioenergia sono essenziali ma insufficenti al raggiungimento dell'obiettivo: quasi un quarto della decarbonizzazione netta dervia dalla deforestazione.
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